26 Aprile, 2024
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Fallimento Bracciano Ambiente: intervista al Sindaco Tondinelli

 

Sindaco Tondinelli, con il fallimento della Bracciano Ambiente quali scenari si prefigurano?

«Chiaramente a questa decisione seguiranno una serie di attività volte a definire il futuro della Bracciano Ambiente, dei suoi lavoratori, di Cupinoro e soprattutto dovranno essere accertate cause e responsabilità di chi ha portato la Bracciano Ambiente in uno stato di decozione. Ci tengo a precisare che, come più volte detto in varie sedi, l’obiettivo di questa Amministrazione è quello di evitare progetti industriali che prevedono la realizzazione di impianti per la gestione dei rifiuti sul sito di Cupinoro, che dovrà invece essere bonificato, messo in sicurezza e soprattutto dovranno essere monitorate seriamente le matrici ambientali. A queste attività non potrà esimersi di collaborare la Regione Lazio, anche se io non ho contatti “privati” con sottosegretari, onorevoli, assessori regionali o tecnici dell’area ambiente. Nonostante ciò, la Regione Lazio dovrà comunque sedersi ad ascoltare le ragioni di questo territorio e dei miei cittadini».

Nel Consiglio comunale straordinario del 16 novembre ha proposto un emendamento in merito al Piano di Sviluppo Sostenibile della Bracciano Ambiente, che è stato contestato dal Consigliere Tellaroli. Può spiegare i motivi di tale emendamento?

«Ci tengo a precisare che il piano presentato dalla Bracciano Ambiente è un piano di sviluppo sostenibile che non ha nulla a che vedere con gli impianti per la gestione dei rifiuti. L’emendamento si è reso necessario poiché dopo la convocazione del Consiglio comunale, l’Università agraria trasmetteva un atto di deliberazione contenente il parere negativo sulla realizzazione del progetto, basandosi sul presupposto che i contratti tra l’Università agraria e la Bracciano Ambiente riguardanti le aree di Cupinoro” devono intendersi risolti giusta la comunicazione della Bracciano Ambiente stessa del 9/ 5/2014 prot. n. 157 con ogni conseguenza di legge in ordine alla mancata riconsegna delle aree”. La deliberazione dell’Università agraria pervenuta nelle more della convocazione del Consiglio obbligava questa Amministrazione a emendare la bozza di delibera predisposta per consentire, tra l’altro, un doveroso approfondimento giuridico documentale eventualmente anche attraverso la richiesta di parere legale, essendo imprescindibile la disponibilità dell’area per il piano. Venivano richieste da parte del Consiglio certezze per quanto riguarda le coperture finanziarie del progetto e l’ottenimento da parte della Bracciano Ambiente di tutti i pareri, nulla osta, permessi e autorizzazioni del piano. Solo dopo l’acquisizione di tali certezze il Consiglio comunale potrà valutare compiutamente il piano per evitare, come accaduto in passato, di spendere soldi dei cittadini per professionisti, tecnici, e progetti irrealizzabili, campati in aria, finalizzati solo a dilatare i tempi di un possibile fallimento. Per questi motivi nell’emendamento veniva richiesto all’Amministratore Unico della Bracciano Ambiente di depositare prima dell’udienza una dettagliata relazione sull’intera vicenda».

S.P.

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