15 Maggio, 2024
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L’Agone Nuovo. Il 2 aprile un seminario sul bullismo e l’omicidio stradale

02 Aprile 2016 ORE 9.00 

ANGUILLARA SABAZIA

Presso Ex consorzio Agrario (Via Anguillarese)

Saluto/ Francesco Pizzorno – Sindaco Anguillara Sabazia

Introduce/ Giovanni Furgiuele – Presidente Ass. Cult. L’agone nuovo

Moderatori/ Luca Cesari e Federica D’Accolti– L’agone

Interventi

Giuseppe Quintavalle – Direttore generale Asl Rm F

Dott.ssa Carola Celozzi – Dirigente Centro Salute Mentale Asl Rm F

Prof.ssa Lucia Lolli – Vicepreside dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli

 Dott.re Pasquale Maria Amantea magistrale in Giurisprudenza per il DDL 859 e connessi (omicidio stradale)

Federico Ascani – Consigliere Città Metropolitana  Roma

Federica D’Accolti – Testimonianza

Dott.re Giuseppe Barletta – Dirigente Ser. D  Asl Rm F

Pina Fortuna – Autrice

Avv. Silvia Gelso per la Legge n° 202/2016 (in materia di bullismo),

On. Massimiliano Valeriani – Capogruppo PD Regione Lazio

On. Emiliano Minnucci – Deputato

 

DIBATTITO

Interverranno inoltre: Massimo Luciani (Sindaco Trevignano),  Bruno Bruni (Sindaco Manziana), Crescenzo Paliotta (Sindaco Ladispoli), Angelo Stefani (Sindaco Canale M.), Graziella Lombi (Sindaco Oriolo R.), Alessio Pascucci (Sindaco Cerveteri), Giuseppe Curatolo (Commissario Parco Bracciano-Martignano), Rolando Luciani ( Presidente Consorzio Lago), Aldo Frezza (Presidente GAL Tuscia Romana)

Parteciperanno altri rappresentanti della Regione Lazio, amministratori locali, operatori sanitari, associazioni del territorio, liberi professionisti e cittadini.

ORE 13.00/ CONCLUSIONI

Per Informazioni: Giovanni Furgiuele: Cell.: 3397904098 – furgiuele.giovanni@gmail.com

Il Decreto di legge sull’omicidio stradale

Il 2 marzo scorso è stato approvato il decreto di legge che introduce nuove norme e pene per l’omicidio stradale e dal 25 Marzo 2016 è Legge dello Stato.

Il provvedimento di legge intende contrastare in modo fermo il fenomeno dell’infortunistica stradale che ha ormai raggiunto livelli di pericolosità che non era più possibile combattere con il precedente quadro normativo, basato sl concetto dell’ illecito penale caratterizzato dalla colpa, per lo più specifica in quanto riferita alla violazione di norme di comportamento del solo codice della strada.

L’attuale norma, invece, intende conferire un’autonoma ed adeguata considerazione del fenomeno stesso per la cui sanzione viene a perdersi la connotazione di involontarietà sebbene recentemente la giurisprudenza sia orientata a considerare l’aggravate mediante la previsione di singole fattispecie circostanziate.

La nuova disciplina dovrebbe così colmare una vera e propria lacuna normativa che non rispondeva al criterio  di proporzionalità tra i beni che si mettono a repentaglio (la vita e l’integrità fisica) e l’atteggiamento psicologico del reo. Si stabilisce, così un deterrente che incidere sull’entità della pena e sulle misure che ne garantiscano l’immediata efficacia, ma soprattutto permette un preciso inquadramento dell’approccio psicologico di chi, consapevole della pericolosità della propria condotta,  ne accetta il rischio ponendosi alla guida in stato di alterazione psico-fisica.

L’adozione di questo provvedimento va inquadrata sotto due aspetti peculiari:

  • il fenomeno infortunistica stradale — che produce, in termini di costi sociali, somme pari al 2,6 per cento del prodotto interno lordo italiano;
  • la oggettiva difficoltà di individuare un discrimine netto tra dolo indiretto e colpa con previsione, nel caso di morte o lesioni collegate a scontri stradali, causati da individui sotto effetto di alcol e/o droga, che non può essere rimessa all’iniziativa e alla sensibilità di singoli magistrati coraggiosi.

L’impianto del decreto di legge prevede sette articoli, suddivisi in tre capi,  ciascuno dedicato all’ambito normativo di riferimento – codice penale, codice di procedura penale, codice della strada.

Una legge per sostenere la crescita educativa, sociale e psicologica dei minori

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la legge sulla prevenzione e il contrasto del bullismo

Il Consiglio regionale del Lazio ha recentemente approvato la legge n.202/2016 sulla prevenzione e il contrasto del bullismo, di cui promotore e primo firmatario è stato il consigliere regionale Massimiliano Valeriani. Il Lazio è la prima regione italiana a dotarsi di una legge contro questo pericoloso fenomeno: recenti studi dell’Osservatorio regionale sul bullismo hanno rilevato che nel Lazio ha raggiunto una diffusione pari al 41,5% degli alunni delle scuole elementari e medie coinvolti come vittime. Il dato più alto tra le cinque province è quello di Roma con il 45,7%: in pratica uno studente su due.

Questa legge prevede lo stanziamento di circa 750mila euro nel prossimo triennio con una voce specifica nel bilancio regionale, che finanzi progetti mirati alla prevenzione del bullismo. Le finalità sono elencate chiaramente nell’articolo 1 del testo, che si prefigge ‘di tutelare la crescita educativa, sociale e psicologica dei minori, di promuovere e sostenere azioni di contrasto del fenomeno del bullismo’. E per interventi di contrasto si intendono iniziative volte a creare una cultura della legalità e a sensibilizzare adolescenti, genitori e operatori scolastici verso questo problema, per prevenirlo e saperlo riconoscere in modo da poter poi agire correttamente.

La legge non nasce da un particolare episodio scatenante, anche se nel Lazio nel corso degli anni non sono mancati eventi e tragedie causate dalle vessazioni subite. La riflessione che ha portato la Regione Lazio a dotarsi di una normativa contro il fenomeno del bullismo scaturisce dalla constatazione che simili atteggiamenti errati stanno aumentando nelle nostre scuole e che chiunque, anche i nostri figli, senza una valida ragione e senza nessuna spiegazione, possono essere presi di mira e rimanerne vittime. Per bullismo, infatti, si intendono tutte quelle azioni di sistematica prevaricazione, vessazione e sopruso, sia di natura fisica che psicologica, messe in atto da parte di un singolo o di un gruppo nei confronti di un altro che viene percepito come più debole e incapace di difendersi.

I soggetti beneficiari dei finanziamenti previsti dalla Regione saranno i Comuni, siano essi singoli o associati, le istituzioni scolastiche, le aziende del servizio sanitario regionale e le associazioni con certificata esperienza che operano da almeno cinque anni nel campo del disagio sociale. Dovranno partecipare all’apposito bando e presentare il loro progetto, che potrà contemplare iniziative di carattere culturale o sportivo, programmi a sostegno degli adolescenti e delle loro famiglie, come ad esempio verso l’uso consapevole di internet, dal momento che sono proprio i social network il mezzo più usato per diffondere video e bravate, offese e scherzi prepotenti ai danni delle vittime designate.

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