16 Aprile, 2024
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ASL ROMA F. Continue invettive contro Ospedale San Paolo, “Non giovano né alla cittadinanza né all’immagine della sanità pubblica”

Il Direttore Generale e la Direzione aziendale nella sua componente sanitaria, in riferimento a quanto pubblicato stamane dal quotidiano  ‘La Provincia’ , comunicano di aver richiesto e già ottenuto una relazione scritta ai diretti interessati e di aver disposto una verifica interna, che è già in corso.

L’ennesimo attacco alla operatività del Pronto Soccorso si basa su assunti facilmente confutabili:

il personale operante nel reparto in occasione dell’episodio segnalato non era sottodimensionato, i turni erano completi e sufficientemente garantiti;

l’efficienza dell’assistenza prestata non può lasciar presagire eventi imprevedibili come cadute accidentali, che in ogni caso sono sempre possibili;

Nel caso segnalato, come risulta dalla relazione acquisita, “(…) la notte del 6.02 , mentre gli operatori erano impegnati con due codici rossi giunti contemporaneamente, la paziente, dimostratasi nei controlli effettuati orientata e collaborante, seppur avvisata di non scendere dalla barella attrezzata con spondine, scendeva dalla stessa con l’intento, come da lei stessa riferito, di mettersi i pantaloni. Durante tale manovra scivolava in terra lamentando, subito dopo, dolore e limitazione funzionale della gamba sin ; gli esami effettuati evidenziavano (…) frattura femore sin. (…);

il protocollo per le fratture del femore veniva immediatamente attivato contattando l’ortopedico reperibile ed inviando le previste comunicazioni al responsabile del Risk management;

venivano,altresì, contattati i parenti ed il tutore della paziente e, acquisito il necessario consenso, la paziente, veniva ricoverata ed operata con successo nei tempi previsti senza complicazioni.(…)

Questa la dinamica dei fatti, come al solito riportata con trasparenza, mentre si intravede una spiccata propensione da parte di alcuni cronisti locali per una lettura nichilistica della situazione obiettiva della sanità civitavecchiese, lettura che tende a distruggere l’immagine stessa della qualità assistenziale, senza peraltro tener conto delle tante attestazioni di stima e di plauso, non ultima la ottima posizione dell’Ospedale San Paolo nelle rilevazioni demoscopiche sulla qualità dei nosocomi italiani apparse proprio in questi giorni sui media. (www.doveecomemicuro.it)

D’altronde il protrarsi del Commissariamento della Sanità della Regione Lazio, il patto di stabilità  e le conseguenti ristrettezze economiche, non hanno consentito per molto tempo non solo gli ‘ampliamenti’ di organico ma a volte neppure il sostanziale mantenimento di quanto già in essere, ed in questo frangente la Direzione Aziendale solo grazie a un’intensa opera di mediazione, con una discreta dose di abilità e molto sacrificio, è riuscita miracolosamente a limitare quanto più possibile le sofferenze e addirittura a rilanciare l’immagine complessiva della ASL.

Chiunque, dotato di buon senso, può constatare come l’Ospedale San Paolo abbia in questi ultimi anni cambiato radicalmente aspetto, organizzazione e competenza, pur restando molte cose da migliorare: i tagli di nastri che nell’articolo si vorrebbero ridicolizzare stanno viceversa a significare importanti conquiste per la sanità pubblica locale, siano essi dovuti a complete ristrutturazioni di reparti o ad inaugurazioni di nuovi ambiti di attività sanitaria, conquiste alle quali hanno spesso contribuito le migliori energie cittadine e di cui sarebbe molto meglio andar fieri.

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