29 Marzo, 2024
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L’importanza delle idee, la valorizzazione dei progetti

Parla il capogruppo Pd del Consiglio regionale Marta Leonori. Argomenti i rifiuti, il Pnrr, l’acqua, ma soprattutto… il futuro.

Ci avviciniamo il prossimo anno alla sfida elettorale, come pensa che l’attuale maggioranza si debba organizzare e mantenere la guida nella Regione Lazio?
«La sfida elettorale dovrà far tesoro di quanto fatto in questi anni dalle due amministrazioni guidate da Zingaretti per guardare alle prossime sfide: rivendicare il lavoro svolto in questi anni che ha consentito alla Regione di innovarsi e rispondere meglio ai bisogni del nuovo secolo, ma soprattutto delineare l’orizzonte per i prossimi anni. Sotto il titolo “Lazio presente con l’Europa nel futuro” Zingaretti ha presentato la programmazione europea dei prossimi anni, e ha espresso benissimo come procedere: utilizzare le tante risorse a disposizione per realizzare fino in fondo quei principi di uguaglianza fissati nella Costituzione. Per questo la sfida elettorale richiede di costruire un fronte progressista ampio e nel definire le alleanze provare a confermare l’attuale maggioranza, per cogliere al meglio le opportunità che si aprono nei prossimi anni: nuova programmazione, Pnrr, Giubileo e candidatura di Roma all’Expo 2030».

Ci limitiamo a chiedere solo tre azioni e atti concreti che vorrebbe fossero realizzati per la Regione Lazio. La vostra progettualità rischia di scontrarsi con le poche “risorse economiche”, oggi il quadro è cambiato con il PNRR, e che anche i Comuni dispongono attualmente: come pensate di concretizzare le vostre idee progettuali?
«Sul territorio arriveranno nei prossimi anni oltre 16,6 miliardi da fondi europei della nuova programmazione Pnrr e fondi nazionali. Serviranno per infrastrutture, rafforzamento dei servizi sanitari territoriali (case di comunità e ospedali di comunità), competitività del sistema. Rimanendo alle cose di cui mi sono occupata e che sarebbero molto utili per la nostra Regione, penso alla possibile approvazione delle leggi sulle industrie creative e al nuovo testo sullo sport, due settori che potrebbero avere a disposizione così strumenti e risorse per aiutare cittadini e imprese. E poi la devoluzione di alcuni poteri regionali a Roma, processo iniziato anni fa proprio da Zingaretti ma interrotto dal disinteresse della Raggi e soltanto ora ripreso grazie alla collaborazione con la nuova amministrazione capitolina Gualtieri. Ritengo che le risorse economiche del Pnrr e dei fondi europei non siano pochi, e che la vera sfida sarà creare le condizioni e quindi riuscire a utilizzarle tutte finalizzandole allo sviluppo della Regione e dei suoi territori».

A che tipo di attività economiche pensate per creare posti di lavoro in questo contesto territoriale? (Comprensorio Sabatino, Bassa Tuscia e Litorale Romano, nda) Come pensate di valorizzare il ricco patrimonio artistico, storico-culturale e ambientale del territorio e migliorare il decoro urbano e la pulizia della città? Pensa che avere una città-regione “bella da vedere e da vivere” sia un requisito essenziale per lo sviluppo di un turismo moderno nel solco della sostenibilità?
«Le tre aree a cui si fa riferimento posso essere esempi della direzione intrapresa per incrementare l’economia e l’occupazione. La valorizzazione del ricchissimo patrimonio culturale, peraltro diffuso su tutto il Lazio, deve essere volano dello sviluppo regionale unito a una cura e manutenzione urbana che renda sempre più attrattivo il nostro territorio come destinazione turistica. Il sostegno costante nei confronti di tutte le attività e gli asset culturali, le tante iniziative nel turismo  – e mi piace ricordare in particolare “Più notti più sogni” – sono tutti tasselli di una politica consapevole dell’importanza della cultura e che la tiene unita all’economia, al lavoro in un quadro di sostenibilità».

Acqua: pensa che nell’immediato Acea Ato2 debba mettere in campo un piano di messa in sicurezza del sistema idrico? Pensa, in una prospettiva non lontana, al ritorno a una gestione svincolata dalle logiche di mercato (Acea è una Spa, nda), magari puntando sull’attuazione della legge regionale 5/2014?
«Acea Ato2 ha realizzato negli ultimi anni diversi investimenti per la sicurezza del sistema idrico che hanno consentito di ridurre le perdite idriche soprattutto nella rete storica di Roma e Fiumicino, mentre restano ancora alte nell’ambito Ato2 Lazio centrale con conseguenti disservizi per i comuni interessati. Per questo è importante che l’azienda intensifichi gli interventi nell’ambito di una pianificazione, come previsto dalla normativa vigente, che aumenti la sicurezza del sistema idrico. Gli esiti del referendum del 2011, i cui principi sono stati recepiti dalla legge 5, hanno riaffermato che l’acqua è un bene comune universale. È molto dibattuto quale possa essere la forma migliore di gestione del servizio idrico, ma in ogni caso – e questo è l’essenziale – deve essere garantito, quale diritto inalienabile, la disponibilità e l’accesso individuale e collettivo all’acqua potabile».

Parliamo di rifiuti…
«Il piano delineato dal sindaco Gualtieri e dall’assessore Alfonsi finalmente fa piazza pulita di tante inutili e dannose esitazioni di questi anni. Roma ha necessità di impianti per chiudere il ciclo dei rifiuti e rispettare il principio di prossimità nel loro smaltimento. Due biodigestori anaerobici per la frazione organica erano già stati anticipati nei mesi scorsi, ora l’annuncio di un termovalorizzatore consentirà, in prospettiva, di far uscire la capitale dall’emergenza continua che subisce da troppo tempo. L’attenta analisi della tecnologia da scegliere e la condivisione con il territorio che lo ospiterà saranno i prossimi passi da compiere. E sempre nel pieno rispetto della rigorosa normativa europea».
Giovanni Furgiuele

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