29 Marzo, 2024
spot_imgspot_img

Acqua Claudia, un convegno per il parco archeologico naturalistico

Il 29 maggio all’ex Consorzio agrario di Anguillara Sabazia, organizzato dall’associazione E.C.H.A. – European Cultural Heritage Association – Aps fondata nel 2019, si è svolto il convegno sul parco archeologico naturalistico dell’Acqua Claudia moderato dalla docente di Filosofia e Storia Luisa Villari, durante il quale sono state presentate nuove scoperte archeologiche e progetti di valorizzazione comprendenti anche un interessante calendario di eventi culturali per la bella stagione che sta per entrare. Gli eventi in programma spazieranno tra storia, miti, musica, una rivisitazione di un’opera di Pier Paolo Pasolini, lo spettacolo itinerante della Divina Commedia di Dante Alighieri che, con la sua concezione immersiva, vedrà personaggi e spettatori integrati alla meraviglia del parco, visite guidate in connubio con pièces teatrali e, non ultima, una serata di degustazione vini in collaborazione con la FISAR Manziana (troverete la locandina del programma a seguire).
Da tre anni, i volontari di ECHA si prendono cura dell’importante sito archeologico, portando avanti un innovativo progetto di ricerca sui resti della villa romana e di valorizzazione delle altre peculiarità naturalistiche e architettoniche presenti nei cinque ettari del parco.


La conferenza è stata occasione di riflessione circa le nuove scoperte archeologiche rinvenute nel corso delle ultime campagne di scavo, alla luce di una prospettiva culturale fondata su quattro pilastri principali quali ricerca, recupero, comunicazione e fruizione che riesce a coinvolge profili eterogenei capaci di intraprendere azioni sinergiche per il recupero di luoghi della cultura considerati marginali e per questo abbandonati, poco conosciuti o inaccessibili al pubblico.
Siamo certamente di fronte ad un vero e proprio “unikum” architettonico: la conformazione della sontuosa residenza romana dell’Acqua Claudia, a forma di esedra, apre a scenari innovativi di ricerca tesi ad individuare la sua reale estensione, le ragioni e gli artefici della sua costruzione (non dimentichiamo che è in luce appena il 25% delle strutture murarie).
La conferenza si è aperta con un inquadramento sul paesaggio delle ville romane realizzato
dall’archeologa specialista in Epigrafia greca e latina Giovanna Ottavianelli che ha illustrato la diffusione delle ville perilacustri del “Lacus Sabatinus”, sottolineando che queste residenze sviluppatesi dal periodo repubblicano, a causa dell’innalzamento delle acque del lago durante la metà del I secolo d.C., vennero profondamente modificate: sommerse in gran parte, furono conseguentemente ampliate sul versante risparmiato dall’acqua.
A seguire l’archeologo Paolo Lorizzo, vicepresidente dell’Associazione ECHA, ha parlato delle nuove ricerche svolte presso la villa romana dell’Acqua Claudia all’interno dell’omonimo Parco archeologico/naturalistico di proprietà della Società Sorgenti Clavdia S.r.l. raccontando che le ultime ricerche si sono concentrate sulla grande fontana monumentale posta al centro del complesso e su un’area un po’ decentrata rispetto alla villa, nei pressi della grotta per lo stoccaggio delle derrate alimentari dove sono tornati alla luce un piccolo fienile scavato nella roccia e un recinto ricavato nel banco pozzolanico probabilmente pertinente ad un ricovero per animali.


Infine, gli architetti Michela Schettini e Michele Magazzù, hanno raccontato gli esiti di due importanti progetti di ricerca, entrambi condotti in convenzione con il Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre. Nel primo caso la dott.ssa Schettini ha illustrato una parte della sua tesi di laurea sostenuta nel 2020 riguardante i rilievi e la restituzione digitale della villa romana avvenuti con una innovativa tecnologia laser scanner che ha permesso un importante traguardo quale una parziale ricostruzione in 3D della villa, molto interessante e suggestiva che, con due anni di ricerche e finanziamenti, potrà giungere a un modello scientificamente valido.
L’ultimo intervento, dell’architetto Michele Magazzù, presidente dell’Associazione ECHA, ha focalizzato l’attenzione su un edificio presente nel parco, la vecchia casa colonica costruita durante i primi anni del ‘900. Anche in questo caso, si è condotta un’analisi dettagliata dello stato di degrado nel quale versa la struttura ed è stato illustrato il progetto di restauro e recupero funzionale realizzato dagli architetti di ECHA. L’obiettivo è quello di trasformare la vecchia dimora in una struttura polifunzionale utile per la ricezione turistica dei visitatori.
Marzia Onorato

Ultimi articoli