28 Marzo, 2024
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A proposito del premio “Equilibri”…

“Essere giurato: un arricchimento reciproco”
Abbiamo avuto modo di interagire con la prof.ssa Ivelise Perniola, docente di Storia del Cinema presso l’Università degli studi Roma Tre che, come detto, è stata la giurata per la saggistica, componente di una giuria d’eccellenza.

Riportiamo con le sue parole la testimonianza dell’esperienza vissuta: «Sono stata molto contenta quando la dott.ssa Chiara Ricci, mia ex allieva, mi ha chiesto di partecipare al Premio Letterario Nazionale EquiLibri in qualità di giurato per il settore della saggistica; si tratta infatti di un ruolo che amo molto. Quando mi è stato chiesto per festival cinematografici, ho sempre accettato con piacere perché si tratta fondamentalmente di un’occasione preziosa per poter conoscere opere nelle quali diversamente non mi sarei imbattuta. A maggior ragione, il discorso vale per la saggistica dal momento che ho avuto il privilegio di poter leggere libri sugli argomenti più svariati, dall’arte antica, alla storia contemporanea, passando per il cinema e la letteratura. La mia innata curiosità è stata quindi ampiamente ripagata dalle grandi aperture verso saperi affini che il Premio e la selezione mi hanno suscitato. Approfitto per dire che tutti i saggi che mi sono stati proposti alla lettura erano di alto livello».

“Come nasce un Premio Letterario”
Chiara Ricci ci racconta come il magnetismo di Anna Magnani abbia delineato il corso della sua vita: «da bambina il mio sogno era quello di diventare archeologa e specializzarmi in egittologia. Poi, ancora non so come né quando, ho “incontrato” Anna Magnani. Ho conosciuto il suo nome ancor prima di vedere il suo volto e già nel mio diario di quinta elementare compare quale mia attrice preferita. In seguito, mi è stata regalata la biografia dell’attrice scritta da Patrizia Carrano e da allora ho iniziato le mie ricerche, ho scritto lettere a quante più persone avevano avuto la fortuna di conoscerla e di esserle accanto. E con molte di queste persone si sono strette delle meravigliose amicizie… una su tutte: Rinaldo Ricci, l’aiuto regista di Luchino Visconti che nonostante lo stesso cognome non è mio parente, eppure mi ha eletta a sua figlia putativa. La sua perdita e la sua mancanza sono immense. Con l’adolescenza ho cambiato il mio obiettivo: da archeologa ho deciso di diventare storica del cinema e scrivere una tesi e un libro su Anna Magnani. Mi sono iscritta al Dams senza nemmeno sapere cosa mi aspettasse ma… mi sono laureata con una tesi dedicata al teatro e al cinema di Anna Magnani che subito dopo è divenuta il mio primo libro dal titolo Anna Magnani. Vissi d’Arte Vissi d’Amore (Edizioni Sabinae, 2009). Da allora non ho più smesso di scrivere e ho dedicato dei miei saggi ad Alberto Lionello, Valeria Moriconi, Elvira Notari (la prima regista donna italiana), Lilla Brignone, Ugo Tognazzi e Monica Vitti. Sono stati tutti “incontri” interessantissimi grazie ai quali ho avuto la fortuna e l’opportunità di toccare letteralmente con mano la Storia del nostro spettacolo, di vedere documenti, carte, carteggi, diari spesso inediti. In un certo senso non mi sono allontanata troppo dal mio desiderio di fare di me un’archeologa… credo che il bisogno di scoperta, di ricerca, di conoscenza, quell’entusiasmo nello scoprire un “reperto” mai notato e mai reso noto siano gli stessi. E questa è la mia gioia più grande. Spero solo di poter continuare a raccontare queste meravigliose storie perché è grande il bisogno di condivisione e di conservazione della memoria. Ricordare è necessario…»

Lei ha seguito l’istinto, la passione e il cuore nella scelta della strada per la sua carriera, cosa consiglierebbe ad un giovane ragazzo o ragazza che si trovino a dover fare delle scelte per il loro futuro prima di studio e poi lavorative?
«Il consiglio che sento di dare ai ragazzi è di seguire le proprie passioni     nonostante tutto. Per quanto difficile possa essere. Soprattutto in questo periodo storico molto complesso anche dal punto di vista lavorativo. Io stessa sono alla ricerca del mio lavoro, del mio “spazio” e libro dopo libro, iniziativa dopo iniziativa cerco di costruirmi un’esperienza solida, una credibilità, cerco di far parlare la mia scrittura, il mio entusiasmo e la mia voglia di fare. Spero sia la strada giusta. Ma è questo il mondo di cui vorrei far parte e cui vorrei poter dare il mio contributo. Per questo credo che il consiglio più sincero che io possa dare ai più giovani sia quello di seguire i propri desideri pur consapevoli che richiederanno tempo, sacrifici, dedizione, studio… costruendosi, così, anche uno spicchio della loro felicità. Ovviamente senza mai improvvisarsi. E imparare, essere curiosi, sempre.

Inoltre, può raccontare ai nostri lettori come si arriva a creare un premio letterario.
«Un premio letterario nasce proprio da quella forte passione e da quell’entusiasmo cui ho appena accennato. Ma anche da un forte desiderio di condivisione, di incontro e da una sana dose di “incoscienza” … Scherzi a parte, nel mio caso “EquiLibri” è nato con l’intento di divenire una – seppur piccola – vetrina e grande festa per gli Autori al di là del loro nome e della Casa Editrice di appartenenza. È anche vero che ci sono tantissimi premi letterari, ognuno con le proprie caratteristiche, regole, impostazioni. Naturalmente è l’Autore a scegliere tra questa offerta così vasta. Per quel che mi riguarda “EquiLibri” è un premio artigianale, creato e nato nel mio studio e ne curo personalmente ogni passaggio, ogni aspetto nel pieno rispetto degli Autori, delle loro opere e degli Editori. “EquiLibri”, infatti, esiste esclusivamente grazie agli Autori e agli Editori che vi partecipano. Non gode di sponsor, fondi o simili. E di questa fiducia nei riguardi della manifestazione io non posso che essere grata e riconoscente. Ed è proprio la fiducia e l’onestà con cui si intende portare avanti il proprio lavoro che, secondo me, deve essere alla base non solo di un premio letterario ma di una qualsiasi attività che si apra al pubblico. Ed “EquiLibri” desidera avvicinarsi al pubblico di lettori e di autori quanto più possibile ma sempre con discrezione. Per il mio modo di essere e di concepire il mio lavoro credo che tutto questo debba essere il principio basilare: la fiducia. E oggi, in ogni campo, se ne ha tanto bisogno».

 

Chiara Ricci
Nasce a Roma nel 1984. Nel 2008 si laurea in Dams (Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo) con una tesi dal titolo Il Teatro davanti alla Macchina da presa – Elementi di teatro nel cinema di Anna Magnani. Nel 2010 consegue la Laurea Magistrale con lode in “Cinema, Televisione e Produzione Multimediale” con una tesi dedicata alla prima regista donna del cinema italiano Elvira Notari la cui riduzione è stata pubblicata negli Stati Uniti.

Ha curato i saggi monografici dedicati ad Anna Magnani (con il quale vince il Premio Internazionale Giuseppe Sciacca nella sezione “Saggistica”), Alberto Lionello, Valeria Moriconi, Monica Vitti, Elvira Notari, Lilla Brignone e Ugo Tognazzi. Nell’aprile 2017 l’Università degli Studi Roma Tre le conferisce la nomina di “Cultore della materia di Storia del Cinema e di Filmologia”. È Presidente dell’Associazione Culturale “Piazza Navona”, creatrice e ideatrice della Rubrica online “Piazza Navona” (www.riccichiara.com) e del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri”. Tiene lezioni e conferenze in Italia e all’estero dedicate alla Storia del Cinema e del Teatro.
Marzia Onorato

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