12 Ottobre, 2024
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Donazione organi “a cuore fermo” all’Umberto I. Triplice di fegato al San Camillo

E’ stato grazie alla profonda generosità della signora G.T.E. di 51 anni, ricoverata in gravissime condizioni presso la Rianimazione Centrale, che è stato possibile portare a compimento presso il Policlinico Umberto I la prima donazione di organi a cuore fermo. In vita, la paziente aveva manifestato la volontà di donare gli organi e di non essere soggetta a nessun trattamento terapeutico forzato in caso si fosse trovata in condizioni gravissime con lesioni cerebrali irreversibili. Accogliendo la sua volontà, ed anche le richieste dei familiari della donna, è stato possibile eseguire la donazione degli organi a cuore fermo consentendo il trapianto di cornee, fegato e reni in cinque pazienti tra Roma e Palermo.

“La sanità romana si pone all’avanguardia, questo straordinario intervento arriva ad una settimana dal triplo trapianto di fegato eseguito dall’azienda San Camillo di Roma e desidero ringraziare l’equipe medica multidisciplinare del Policlinico Umberto I e la Rete regionale trapianti per questo risultato straordinario raggiunto” ha commentato l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

Di norma la donazione degli organi è effettuata da donatore di cui è stata accertata la morte cerebrale; mentre in questo caso il cuore del donatore aveva smesso di funzionare per arresto cardiaco. La donazione a cuore fermo è una modalità lecita che non richiede riferimenti legislativi o etici differenti rispetto alle leggi esistenti che regolano l’accertamento di decesso del paziente con criteri neurologici. Il caso della signora ha rappresentato una situazione di particolare difficoltà che ha richiesto una procedura clinico chirurgica di alta complessità con un elevatissimo livello di collaborazione tra strutture di discipline diverse. Un processo di lavoro “in squadra” che ha coinvolto l’intero DEA Dipartimento Emergenza, a partire dall’Accoglienza dove gli operatori supportano ed informano i famigliari, i medici e gli infermieri del Pronto Soccorso, la Rianimazione DEA e quella Centrale con ECMO team, i tecnici perfusionisti, il personale di sala operatoria, il Team della perfusione degli Organi, l’equipe chirurgiche coinvolte e il personale sanitario del coordinamento locale donazione organi e tessuti. Fondamentale è stato il supporto istituzionale e operativo garantito dal Centro Regionale Trapianti del Lazio diretto dal Dott. Mariano Feccia, e quello del Centro Nazionale Trapianti guidato dal Dott. Massimo Cardillo.

“Sono passati quaranta anni dal primo trapianto di fegato eseguito in Italia nel 1982 proprio presso il “nostro” Policlinico Umberto I – afferma Fabrizio d’Alba, direttore generale del Policlinico – Credo che l’elevata competenza multidisciplinare dimostrata da tutti gli operatori coinvolti anche in una procedura cosi complessa come quella messa a punto due giorni fa, sia la testimonianza di una scuola d’eccellenza legata ai trapianti all’interno del Policlinico, che ha saputo nel corso dei decenni ampliare le proprie capacità professionali e organizzative. Il mio pensiero in queste ore – conclude d’Alba – va ai familiari di questa donatrice “unica” che hanno pienamente condiviso e supportato le sue scelte anche in un momento di grande dolore per la perdita della loro cara”.

Triplice trapianto di fegato al San Camillo

“Sono stati eseguiti tre trapianti di fegato consecutivi in meno di 24 ore presso il Dipartimento Interaziendale diretto dal Prof Giuseppe Maria Ettorre. Una maratona che ha visto impegnati Chirurghi, Anestesisti Infermieri e Coordinatori Infermieristici permettendo la realizzazione di questo importante risultato.

I tre organi sono stati prelevati rispettivamente a Roma, Palermo e L’Aquila.

Ad una settimana dal trapianto,  il primo paziente, un uomo di 63 anni,  è prossimo alla dimissione, il secondo paziente sta bene, il terzo, sottoposto a trapianto in regime di urgenza per grave quadro di insufficienza epatica, è ancora in rianimazione con quadro stazionario.

Il risultato conseguito è in sintonia con il notevole incremento dell’attività trapiantologica di fegato del POIT (61 trapianti di fegato realizzati nel 2021 e 27 già eseguiti nel 2022), ponendosi come il primo centro del Lazio.

L’incremento dell’attività trapiantologica è frutto della sinergia tra le due Aziende ed è altresì il risultato di un impegno continuo del Coordinamento Regionale Trapianti.

Un ringraziamento particolare va alle famiglie dei donatori che, con il loro altruismo, hanno contribuito al raggiungimento di questo importante risultato”. Lo comunica in una nota la Direzione Generale dell’A.O. San Camillo di Roma.

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