ELENA FATTORI, senatrice di Sinistra Italiana: Caro bollette e cambiamento climatico sono al centro del dibattito europeo sull’energia, ma la questione sta prendendo delle pieghe che vanno invece verso interessi economici e politici.
Con continui colpi di coda infatti, la Commissione Europea sta tentando di inserire il nucleare e il gas naturale tra le forme di energia che possano consentire il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Green Deal con l’appoggio di Francia, Repubblica Ceca, Polonia e Bulgaria. Dall’altro lato Germania, Spagna e Austria si stanno opponendo tanto da far saltare finora il tavolo di approvazione del Regolamento.
La tassonomia verde, è appunto la classificazione delle azioni e degli investimenti identificati come ambientalmente sostenibili ai fini di orientare imprese e investitori verso gli obiettivi di.
- mitigazione del cambiamento climatico;
- adattamento al cambiamento climatico;
- uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine;
- transizione verso l’economia circolare, con riferimento anche a riduzione e riciclo dei rifiuti;
- prevenzione e controllo dell’inquinamento;
- protezione della biodiversità e della salute degli eco-sistemi;
L’Italia nel 2011 e ancora prima nel 1983 si è espressa fermamente contro il nucleare e tragedie come quelle di Fukushima hanno fatto cambiare idea anche ai fermi sostenitori delle centrali come la Germania.
Il nucleare porta con sé i pericoli legati alla gestione degli stabilimenti di produzione e lo smaltimento dei rifiuti conseguenti. Il gas naturale è per sua natura una fonte esauribile e quindi non annoverabile tra le rinnovabili e i cicli virtuosi di riutilizzo in cui si deve andare.
Appare chiaro, quindi, come il caro bollette sia una scusa per la Commissione Europea di favorire il ritorno a fonti energetiche che sembrano anacronistiche e comunque evidentemente contrarie ai principi del Green Deal.
In Senato presentata una mozione per impegnare il Governo a prendere una posizione fermamente contraria all’inserimento di nucleare e gas naturale nella tassonomia verde che sembra più un’azione di Greenwashing da parte della Commissione, anziché di un percorso virtuoso. Mi auguro ci sarà una larghissima convergenza
Elena Fattori