29 Marzo, 2024
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DOTTORE MI AIUTI NON RICONOSCO PIÙ MIO FIGLIO

Aumentano le richieste agli sportelli d’ascolto nelle scuole di Mentana, Monterotondo, Fonte Nuova inserite nel progetto l’Atelier Koinè che vede la coop sociale ‘La Lanterna di Diogene’ ente capofila

‘Dottore non riconosco più mio figlio’. “È una delle frasi tipiche che sperimentiamo negli sportelli d’ascolto nelle scuole. I genitori sono terrorizzati da questo cambiamento repentino nel rapporto con i figli. Ma tutto questo non deve spaventare, anzi deve portare a un nuovo tipo di legame, più consapevole”.

Gianni Girolamo è uno degli esperti che lavora al progetto l’Atelier Koinè, attività multiregionale con ente capofila la ‘Lanterna di Diogene’. Un impegno quotidiano negli istituti del Lazio per fornire un sostegno a studenti, genitori e docenti.

“Nel periodo dell’adolescenza genitori e figli sperimentano la strana sensazione di non riconoscersi più – spiega Gianni Girolamo -. I ragazzi rinnegano l’infanzia, è la cosiddetta caduta degli dei. I genitori che sono stati sempre il centro del loro mondo, percepiti come onnipotenti e infallibili, vengono messi in discussione nel tentativo di prendere le distanze e costruire un rapporto alla pari. In questa fase di transizione, queste due componenti a volte si confondono ed è necessario un enorme sforzo di riorganizzazione e ricerca di un nuovo equilibrio”.

“Quello che consigliamo è di guardare al proprio figlio non come ad uno ‘sconosciuto’, ma come ad un essere vivente in trasformazione. Questo processo richiede prima di tutto di modificare l’immagine interna del figlio e di trovare un modo nuovo di stare in relazione, necessariamente diverso da quello dell’infanzia”.

“Un atteggiamento iper-protettivo da parte dei genitori generalmente si rivela deleterio: può far emergere nel giovane una ‘identità negativa’ o ‘identità contro’ caratterizzata da una decisa opposizione al mondo degli adulti e a tutto ciò che lo rappresenta. Una chiave è rappresentata dalla disposizione a contattare in modo autentico tanto le proprie emozioni quanto quelle dell’altro.  Parlare e parlarsi, riconoscere i propri movimenti emotivi e, partendo da questi, contattare quelli del proprio figlio. Lui lo sentirà questo contatto emotivo, e potrebbe anche arrivare a sorprendere sulle sue capacità ricettive”.

“L’Atelier Koinè” è un progetto multi regionale selezionato da impresa sociale “Con i bambini” nell’ambito del Fondo a contrasto della povertà educativa minorile.

Nel Lazio sono coinvolti gli Istituti Comprensivi Statali “Raffaello Giovagnoli”, “Loredana Campanari” e “Bruno Buozzi” di Monterotondo. Il Liceo Statale “Gaio Valerio Catullo” e il Liceo Scientifico “G.Peano” di Monterotondo. Gli Istituti Comprensivi “Città Dei Bambini” e “Paribeni 10” di Mentana, “Sandro Pertini” di Fonte Nuova e “Pirandello” di Fonte Nuova, l’Ipsar “Alcide De Gasperi” di Palombara Sabina. 

Progetto Atelier Koine

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