19 Marzo, 2024
spot_imgspot_img

Braccialetto elettronico e inchiesta anche senza denuncia: le nuove misure contro la violenza sulle donne

Il cdm approva il nuovo disegno di legge. Arcidonna: “Bene il pacchetto del Governo”

 

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera, a quanto si apprende da fonti governative, al disegno di legge per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne e della violenza domestica. Il testo è frutto del lavoro delle ministre Elena Bonetti, Luciana Lamorgese, Marta Cartabia, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini, Fabiana Dadone ed Erika Stefani.

Tra le misure previste nel testo, ci sono nuova ipotesi di fermo per i reati di stalking e violenza sessuale. Una stretta decisa sull’ammissione condizionata della pena, che sarà possibile solo se il reo abbia compiuto un percorso di recupero. Carcere per chi manomette il braccialetto elettronico e obbligo di informare la vittima se il suo aggressore sta per essere scarcerato.

Si prevede inoltre che qualsiasi violazione da parte del condannato per reati di violenza alle donne comporterà la revoca della sospensione della pena e dunque determinerà il suo rientro in carcere o la detenzione domiciliare.

Nessun problema pratico per il maggior ricorso al braccialetto elettronico, che dovrà servire anche a rendere più effettivi l’obbligo di allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima: l’uso di questi dispositivi di controllo a distanza non sarà più subordinato alla clausola della verifica della loro disponibilità, perché ora ce ne sono ed è stato dunque superato il problema della carenza che ne limitava l’utilizzo.

Secondo il testo composta da undici articoli, per alcuni reati contro le donne, in particolare nei casi di violenza domestica, i magistrati potranno procedere anche d’ufficio.

“Buono il pacchetto di misure contro la violenza sulle donne presentato dalle quattro Ministre: Bonetti, Cartabia, Gelmini e Lamorgese che approderà oggi al Consiglio dei Ministri, ma non basta, non basta perché ancora una volta non viene aggredito con forza la causa strutturale che determina la violenza degli uomini sulle donne”. Lo afferma una nota di Arcidonna.
“Per sradicare la violenza occorre aggredire quella cultura patriarcale che resiste nel nostro paese riproducendo quegli stereotipi di genere nella formazione e nell’orientamento sin dall’infanzia delle nostre ragazze e ragazzi. Introdurre nelle scuole sin dalle materne una materia sull’educazione ai sentimenti e/o alle pari opportunità è ormai irrinunciabile. –
prosegue la nota – Contemporaneamente occorre intervenire, con un codice di comportamento per gli editori, come da anni chiede Arcidonna, anche sui contenuti dei libri di testo che troppo spesso ancora riproducono stereotipi e una cultura patriarcale insopportabile. Sicurezza si ma senza interventi preventivi e strutturali nelle scuole non sconfiggeremo mai questa terrificante mattanza”.

(Huffpost)

Ultimi articoli