29 Marzo, 2024
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L’idea di Calenda: “Tutti i partiti chiedano a Draghi di restare premier e non andare al Quirinale”

Il leader di Azione: “Non fa parte della politica, ci è arrivato perché è stato chiamato, perché i politici hanno smesso di essere degli amministratori credibili e nessuno si sente in grado di gestire il Paese”.

Il dibattito va avanti da tempo: Draghi sì o Draghi no? Dietro ci sono considerazioni sulla persona ma anche sulle prospettive politiche perché l’arrivo di Draghi al Colle vorrebbe dire elezioni anticipate e non tutti le vogliono.

E poi c’è il partito di Draghi – trasversale – che con motivazioni diverse vuole che l’ex presidente della Bce concluda la legislatura e poi si vedrà, magari con un fronte Draghi.

“Io credo che sia importante che questo Governo con Mario Draghi arrivi alla fine della legislatura non solo per il Covid ma anche perché siamo nella fase più difficile per il Pnrr: dovremo fare degli interventi legislativi seri e il prossimo anno scegliere come spendere” le risorse.

Lo ha detto Carlo Calenda durante la puntata de ‘L’Ospite’, l’appuntamento politico del sabato pomeriggio di Sky Tg24.

Secondo Calenda alla fine della legislatura “non possiamo arrivarci con Draghi al Quirinale e un Governo che non si capisce chi lo gestisce”.

Calenda lancia quindi una proposta per ‘blindare’ l’attuale premier con un accordo trasversale ‘di responsabilità tra i partiti. “Io credo- spiega- che i leader politici, tutti i leader dei partiti, dovrebbero andare a Palazzo Chigi e, formalmente e pubblicamente, chiedere al presidente Draghi di restare fino alla fine della legislatura, anche in presenza di un suo legittimo interesse ad andare al Quirinale”.

Il leader di Azione, sottolinea che “il Paese non può perdere ora Draghi in un momento che davvero non è tranquillo” anche per la Pandemia. Tra l’altro, continua, con un ritorno anticipato alle urne, si rischierebbe di avere al Governo “estremisti a destra o estremisti a sinistra”, pertanto si augura che si arrivi “con questo assetto almeno fino al 2023” con Draghi a capo dell’esecutivo.

Calenda infine osserva: “Draghi non fa parte della politica, ci è arrivato perché è stato chiamato, perché i politici hanno smesso di essere degli amministratori credibili e nessuno si sente in grado di gestire il Paese”.

Unica nota stonata del ragionamento di Calenda: generalmente (escluso Berlusconi) non esiste qualcuno che si candidi a presidente della Repubblica ma sono i grandi elettori a deciderlo. Per cui l’appello andrebbe rivolto a loro e non a Draghi.

(Globalist)

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