16 Aprile, 2024
spot_imgspot_img

Il caso delle aggressioni sessuali nei bar di Bruxelles

Il governo federale belga ha convocato una riunione d’emergenza per affrontare la situazione.

 

Scoppia a Bruxelles il caso delle aggressioni sessuali ai danni di giovani frequentatrici dei bar del Cimitero di Ixelles, una zona molto frequentata dagli studenti perché vicina all’Università. Questa sera il governo federale belga ha convocato una riunione d’emergenza per affrontare la situazione. La riunione, voluta dalla responsabile governativa per la parità di genere Sarah Schiltz, vede la partecipazione dei ministri dell’Interno Annelies Verlinden e della Giustizia Vincent Van Quickenborne, secondo quanto riporta la stampa belga.

Ieri sera, circa 1.500 manifestanti, per lo più giovani donne, avevano sfilato nelle strade della città, partendo dalla zona universitaria fino alla sede del Comune di Ixelles, uno dei 19 che compongono la capitale belga e dell’Unione europea. Gli slogan scritti e urlati danno credito alle vittime (“vi crediamo”) e minacciano gli aggressori (“vi vediamo, ora tocca a voi avere paura”). Secondo le denunce, le vittime erano quasi sempre state stordite con droga assunta in modo inconsapevole, per esempio dopo che è stata sciolta in un drink dal barista.

La procura di Bruxelles ha confermato di avere aperto un’inchiesta per dar seguito alle numerose denunce ricevute negli ultimi giorni. Il sindaco di Ixelles, l’ecologista Christos Doulkeridis, ha incontrato una delegazione di organizzatrici del corteo di ieri e ha promesso di indagare sulla situazione nel quartiere dei bar del “Cimdix”, come lo chiamano i giovanissimi frequentatori, in gran parte studenti, che ogni sera affollano i numerosi locali della zona attorno allo storico cimitero, adiacente ai campus delle due principali università brussellesi, la francofona Ulb e la fiamminga Vub.

L’obiettivo dell’indagine del Comune è stabilire un protocollo con i locali della zona per aumentarne la sicurezza e rafforzare la presenza delle forze dell’ordine. Sui profili social delle associazioni di donne e femministe della capitale si sostiene che quella di Ixelles è solo la punta di un iceberg e si incoraggiano le vittime di violenze anche in altri luoghi della capitale a denunciare le aggressioni; Philippe Close, sindaco della Ville de Bruxelles, che corrisponde al centro della città, ha chiesto che la polizia faccia chiarezza sulla situazione.

(Agi)

Ultimi articoli