28 Marzo, 2024
spot_imgspot_img

Con i genitori vaccinati, sono protetti anche i bambini. La mini immunità di gregge nella bolla familiare

I risultati di studio condotto su oltre 800 mila famiglie svedesi mostrano che “l’effetto bolla” porta a una riduzione del rischio di infezione fino al 97%.

 

Una “mini-immunità di gregge”, una “bolla” in grado di proteggere i bambini e chi non può vaccinarsi: se ci sono persone immuni (vaccinate o guarite dal Covid) in famiglia queste proteggono chi l’immunità non ce l’ha. A dirlo è uno studio condotto in Svezia su oltre 800 mila famiglie (per un totale di circa 1,8 milioni di persone) e pubblicato sulla rivista Jama Internal Medicine.

I ricercatori della Umea University e della Uit – UiT The Arctic University of Norway hanno usato i registri nazionali considerando tutti gli individui presumibilmente immunizzati o perché avevano contratto il virus o perché vaccinati, e i rispettivi nuclei familiari, composti in media da 2 a 5 persone. Nel periodo di follow-up (durato in media 26,3 giorni, tra il 15 aprile e il 26 maggio 2021), su 1.549.989 familiari non immuni, 88.797 hanno ricevuto la diagnosi di Covid-19 (il 5,7%). È stata rilevata una relazione inversa fra numero di vaccinati o guariti in famiglia e rischio di contagio, a conferma di quanto già osservato da precedenti ricerche internazionali.

Il dato più importante evidenziato dallo studio è che più membri di una famiglia risultano “immunizzati”, più il rischio di contagio da SARS-CoV-2 si riduce: è inferiore del 45%-61% se una persona in famiglia è stata vaccinata (o si è precedentemente infettata), del 75-86% se i membri del nucleo famigliare immunizzati sono due, del 91-94% se sono tre e inferiore fino al 97% se le persone immuni sono quattro.

“I risultati suggeriscono fortemente che il vaccino è importante non solo per la protezione individuale, ma anche per ridurre la trasmissione del virus, specie in famiglia, un ambiente ad alto rischio di trasmissione”, spiega Peter Nordström, che ha condotto il lavoro.

Il coautore dello studio Marcel Ballin afferma: “Sembra che la vaccinazione aiuti non solo a ridurre il rischio di infezione di un individuo, ma anche che riduca la trasmissione, che a sua volta non solo minimizza il rischio di aumento dei malati critici, ma anche il rischio che emergano nuove varianti pericolose”.

(Huffpost)

Ultimi articoli