16 Aprile, 2024
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Fratoianni: “Torniamo al Ministero dell’ambiente, la transizione ecologica è solo propaganda”

Il segretario nazionale di Sinistra Italiana: “Abbiamo l’occasione storica di ridefinire la struttura produttiva e sociale del Paese”.

 

“Oggi nelle piazze c’è un nuovo global strike per il clima. Tornano i più giovani con un altro sciopero globale per provare ad accendere la luce sulla insostenibile condizione del mondo, intrappolato dagli interessi di chi deve continuare a fare profitto, scaricando sul pianeta i costi ambientali e sociali. E l’Italia non è fuori da questa condizione, anzi. Il nuovo governo si è presentato con annunci roboanti e con un ministero nuovo di zecca, buono per la propaganda. Il ministero della transizione ecologica che tutto fa fuor che occuparsi dell’emergenza climatica e della tutela ambientale”.
Lo ha scritto sul suo blog il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni

“Un ministro alla transizione fino ad ora si è distinto per attacchi senza costrutto  agli ambientalisti, definiti con il medesimo armamentario lessicale e ideologico della destra più inquinatrice (ambientalisti da salotto, radical chic).

Si è distinto per un avvertimento sull’aumento delle bollette energetiche, senza il briciolo di una proposta sensata per bloccare gli aumenti. E si è distinto per aver reintrodotto nel dibattito italiano, dopo anni, il tema del nucleare o dell’idrogeno blu, o del gas. E pensare che abbiamo l’occasione storica, probabilmente irripetibile, di ridefinire la struttura produttiva e sociale del nostro Paese, grazie ai fondi del PNRR.

La responsabilità è certamente del presidente del Consiglio. Ma non solo: centrale è anche il ruolo della politica, dei partiti.

Soprattutto su un tema come questo, che vede milioni di giovani nelle piazze, il fronte progressista non può sbagliare e non può balbettare, se vuole convincere e vincere”. Fratoianni si rivolge dunque ad Enrico Letta e Giuseppe Conte: “Riprendiamo il percorso che avevamo costruito nella precedente esperienza di governo. E il modo migliore per farlo e per rispondere alle rivendicazioni dei ragazzi e delle ragazze in piazza oggi è quello di tornare al Ministero dell’Ambiente – ha concluso – rimuovendo quello che fino ad oggi è stato fondamentalmente il guardiano degli interessi delle imprese”.

Giulietto Chiesa
(Globalist)

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