25 Aprile, 2024
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Lettera aperta al sindaco di Bracciano

Riceviamo e pubblichiamo
Sindaco, ella conosce, perché sua è la responsabilità politica, le difficoltà dei residenti del C.Storico, durante la stagione estiva.
Per maggior chiarezza, considero opportuno chiarirne le cause:
concessioni di suolo pubblico senza alcuna disciplina della materia e senza l’osservanza di precise regole sancite dall’ autorità che tutela il territorio, il MIBACT (gli accordi verbali non contano!);
tutta una serie di eventi che poco hanno a che fare con la cultura o con la crescita effettiva del paese, turisticamente parlando;
un numero sconsiderato di licenze per locali in cui i nostri giovani, attraverso l’alcool, cercano uno stordimento della mente e dei sensi;
musica ad altissimo volume (quasi fosse un evento organizzato dall’amministrazione), da parte di singoli locali in piazza Mazzini , in mezzo alla settimana , quando la gente , il giorno dopo , deve andare a lavorare e i ragazzi a scuola;
controlli TOTALMENTE assenti!
Grazie a queste iniziative raffazzonate, il Centro Storico è diventato una sorta di luna- park a cielo aperto!
Come diretta conseguenza, i residenti vivono tra schiamazzi e insonnia!
Da una ricerca fatta sugli atti comunali di una normativa sulla tutela della quiete pubblica, ho scoperto qualcosa di ancora più grave e allarmante: semplicemente non esisterebbe!
Esistono due sole ordinanze sindacali, una emanata dal sindaco Sala e una a suo nome:
la n°90 del 13-06-2014, scaduta il 30-11-2014 e
la n° 102 del 31-10-2016, scaduta il 31-05-2017.
Altre non ne ho trovate e siccome la legge dello stato consente che la materia venga articolata da dispositivi emessi dagli Enti locali e, non essendoci stato a Bracciano, un regolamento per l’anno in corso(né per quello passato, sembrerebbe) tutto ciò che è accaduto e sta accadendo nel C.Storico e altrove, risulterebbe irregolare e ricadrebbe nella normativa generale: cioè, nessuna attività all’aperto sarebbe consentita oltre le 22, al fine del contenimento dei rumori molesti e della tutela della salute pubblica! A parte, ovviamente, le singole autorizzazioni (che sarebbe giusto fossero, di volta in volta, affisse fuori del locale promotore).
In una parola, i cittadini, sottoposti a decine di decibel ogni fine settimana (ma non solo, come si è detto), provenienti dai vari locali, chiacchiere a voce altissima e schiamazzi oltre le 2-3 di notte, avrebbero subito un abuso da parte dell’amministrazione che, non solo si dimentica di controllare la situazione alla luce di innumerevoli segnalazioni, ma, a monte, si era dimenticata di emanarne la normativa di riferimento !
Neanche nel paese dei balocchi!
Qualche sera fa, dopo l’ennesima notte di grande difficoltà a prendere sonno (rumori oltre l’1,30), mi sono recata, pacificamente, dal proprietario del ristorante responsabile, precisando le violazioni di leggi cui regolarmente incorre, ma…una “dolce “proprietaria, mi rispondeva piccata, che la stavo perseguitando, che io non avevo mai lavorato in vita mia e che mi avrebbe denunciata! A parte l’assurdità e il RIDICOLO delle argomentazioni , vorrei far notare alcune cose che mi paiono essenziali:
questi giovani “imprenditori” sono davvero convinti che l’osservanza delle regole, sia un optional, quindi la mezzanotte (o l’una) sarebbe un limite solo indicativo (“ non chiude nessuno”);
l’occupazione di spazio sarebbe legata alla loro discrezionalità e alle loro comodità;
il rispetto della quiete pubblica, sarebbe un capriccio di chi lo reclama, e non già non diritto sancito e disciplinato dal Codice Penale (art.659), che prevede multe di 400 euro!
Il quadro è davvero penoso e va dall’ignoranza di questi nuovi soggetti circa gli argomenti a contorno della loro specifica attività professionale, ad una situazione di confusione di regole e competenze ed, infine, ad una CRONICA, COLPEVOLE mancanza di controllo dei soggetti responsabili che si trincerano dietro una serie infinita di rimandi.
Ed è così che la ZTL è aperta a tutti, che parcheggia soprattutto chi non ne ha diritto, che i ristoratori si sono appropriati dei luoghi cui gli abitanti non hanno più alcun accesso (del resto, un consigliere ha avuto l’impudenza di dire ad uno di essi che si lamentava, “prima di comprare casa, avrebbe dovuto informarsi”!), che anche se non hanno bisogno di spazio per i tavoli, lo occupano ugualmente, chiudendolo, magari con dei vasi, per mesi, come fosse un loro lascito ereditario!
Che dire? Prepotenza? Arroganza? Mi accontento di considerare atteggiamenti del genere, una TOTALE MANCANZA DI RISPETTO di chi, nel Centro storico vive (oggi con difficoltà) e chi il Centro storico lo ama davvero, SENZA LUCRO!
Alla base di tutto ciò l’incompetenza e l’ignavia di una amministrazione che vuole darsi un tono di efficienza e di alacrità (solo proclami autocelebrativi!), ma non è mai apparsa all’altezza di controllare questo fenomeno, in parte dovuto ai cambiamenti della società, in parte ad un’abituale trascuratezza, in parte ad una manifesta volontà di non affrontarlo SERIAMENTE!…..
..Quante promesse mancate!
Eppure, ancora oggi sarebbe possibile mitigare le asprezze di questa situazione, ammesso che questa amministrazione “blindata” avesse il CORAGGIO di CONFRONTARSI con la popolazione! Provo ad elencarne alcune:
un tavolo tra rappresentanti di residenti del quartiere e di ristoratori con i quali studiare un protocollo (l’avevo chiesto 5 anni fa!);
una serie di direttive volte a informare questi giovani (che non sanno!) circa i limiti normativi della loro professione;
un controllo RIGOROSO da parte dei vigili (sebbene in paese non godano di grande credibilità, ma certo non possiamo chiamare quelli…di Bergamo!) sulle regolarità delle strutture: qualcuno, mi dicono, non ha neanche la canna fumaria;
una serie di “esercizi spirituali” propedeutici alla convivenza, al rispetto reciproco e alla collaborazione!!!
Non nutro speranza che questo suggerimento possa essere raccolto, ma è una sfida che mi sento di lanciare ……a tutti i concorrenti delle prossime elezioni!
Qualcuno avrà il CORAGGIO di raccoglierla?

Bracciano 17-09-2021
Anna Orsini

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