19 Aprile, 2024
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Berlusconi indignato per la perizia psichiatrica chiesta dai giudici del Ruby ter

Il leader di Forza Italia rinuncia a presenziare al processo, rischiando una condanna in contumacia, che potrebbe arrivare dopo la data di elezione del nuovo presidente della Repubblica.

 

Un’onta intollerabile: da evitare in ogni modo e quasi a qualsiasi costo. Raccontano che, nei giorni scorsi, Silvio Berlusconi abbia accolto con questo stato d’animo la decisione di disporre una perizia psichiatrica nei suoi confronti, presa dal VII collegio del Tribunale milanese nell’ambito del processo sul caso Ruby Ter.

Impensabile – è il ragionamento – per uno come lui, con la sua storia, nell’economia, nella politica e nello sport, e sicuramente non positivo nemmeno per la ‘salute’ delle aziende di famiglia, sottoposte di continuo agli ‘umori’ dei mercati.

Ed è così che l’ex premier ha preso la decisione eclatante di rinunciare a presenziare al processo, unico modo per evitare la perizia, disposta dai giudici dopo le ripetute richieste di rinvio per legittimo impedimento addotte dal Cavaliere per motivi di salute.

Ora il processo, in cui è accusato di aver corrotto alcuni testimoni del processo Ruby con le finalità di ottenere una falsa testimonianza a suo favore, andrà avanti e Berlusconi potrebbe rischiare di essere condannato in contumacia. Ma l’onta di una perizia psichiatrica era insormontabile per il fondatore di FI, più di qualsiasi rischio processuale. Così stamane si è trovato costretto a inviare una dichiarazione al presidente del collegio del Tribunale di Milano.

“La decisione di sottopormi a perizia, non solo medico-legale e cardiologica, ma anche psichiatrica appare al di fuori di ogni logica e del tutto incongrua rispetto alla mia storia, al mio presente”, si legge nella dichiarazione firmata, in cui Berlusconi stigmatizza i “toni e modi” usati dalla Procura, definiti “davvero inaccettabili nei confronti miei e dei medici”.

“L’ipotesi di sottopormi a una ampia ed illimitata perizia psichiatrica da parte del Tribunale dimostra, per ciò che ho fatto nella vita in molteplici settori, fra cui l’imprenditoria, lo sport e la politica, un evidente è incredibile stravolgimento della realtà nell’ambito di questo ingiusto processo”, insiste. “Non posso quindi accettare tale decisione, che è lesiva della mia storia della mia onorabilità. Si proceda, dunque, in mia assenza alla celebrazione di un processo che neppure sarebbe dovuto iniziare, nella consapevolezza, che, anche se ciò dovesse accadere successivamente verrà riconosciuta l’assoluta correttezza del mio comportamento e sarò assolto da ogni accusa”.

Immediata la solidarietà di Forza Italia, a partire dal coordinatore del partito Antonio Tajani, e dalle minsitre Mara Carfagna e Maristella Gelmini. In FI si spiega la decisione del Cavaliere come una mossa dovuta, contingente alla situazione processuale e all’atteggiamento del collegio giudicante.

Ma dovuta anche a tutela dell’onorabilità e dell’immagine politica di Berlusconi. Non è detto che una perizia – che, come ogni esame sanitario, in un paziente di 84 anni, ha sempre esiti imprevedibili, si osserva – danneggi l’immagine di un leader più di una sentenza, che potrebbe anche non arrivare o non arrivare in tempo per la corsa al Quirinale, progetto che l’ex premier non ha mai nascosto di coltivare. 

(Agi)

 

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