16 Aprile, 2024
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Libertà individuali e diritti di tutti: questa è democrazia

Che gli italiani, la cui maggioranza vota a destra, si presenti con una rumorosa pletora di neo libertari anti vaccini, sembrerebbe un paradosso, ma a ben guardare non è così.

Anzitutto occorre evidenziare che, come diceva De André, “anarchia non è fare quello che ti pare, l’anarchia è darsi delle regole prima che te le diano gli altri”.

In secondo luogo è necessario chiarire che vaccinarsi è un atto d’amore e di solidarietà verso il prossimo, verso il più debole. L’immunità di gregge, se si raggiungesse, non servirebbe a difendere se stessi, ma a difendere i più deboli.

Infine bisogna non dimenticare che l’atteggiamento della destra non è certo indirizzato ad aiutare i deboli, ma tende da sempre a difendere i forti ed i privilegi acquisiti.

Non è dunque strano che dei fascisti, che anelano da un lato alla dittatura e dall’altro chiedono di poter “fare come ci pare” ed il cui motto era “me ne frego”, ora chiedano urlando “libertà”, lamentandosi di una pseudo costrizione che proverrebbe da una dittatura sanitaria che è solo nelle teste degli ignoranti che non sanno cosa questa sia veramente. In realtà non è proprio nella mentalità della destra l’ipotesi di aiutare il prossimo. Tuttavia vaccinarsi è proprio questo: unire, con un solo atto, la difesa di se stessi alla difesa del prossimo. Come ha detto papa Francesco, è un atto d’amore verso chi ha bisogno del nostro aiuto.

Ma fra chi urla in piazza “libertà”, c’è anche qualche anarchico che ignora il senso della propria ideologia e dimentica che la propria libertà termina quando inizia quella di un altro individuo. Per chiarirsi, se una persona è obesa, rischiando l’infarto, ma continua ad ingerire zuccheri senza limiti e infine muore, è un fatto che dispiacerà a tutti, ma il danno resterà limitato a lui stesso ed a chi deve pagare i funerali. Invece, nella situazione attuale, se una persona non si vaccina, non solo rischia di ammalarsi, ma rischia di diffondere e far morire altre persone. Dove finisce la libertà di chi non vuole il vaccino e dove inizia quella di chi vuole restare sano?

Concluderei ricordando infine che in Italia la sanità è pubblica, cioè chi si ammala viene curato (al meglio si spera) con i fondi pubblici che derivano dalle tasse (che peraltro pagano in pochi). È giusto che lo Stato lasci diffondere la malattia senza tentare di limitarla, non fosse altro che per risparmiare i soldi della terapia intensiva?

Qualcuno si domanda infine se sia giusto che paghiamo noi le cure di chi si pesta volontariamente l’alluce con delle martellate ripetute, fuori metafora se sia giusto curare chi avrebbe potuto non ammalarsi con una semplice vaccinazione. Noi, che speriamo di essere maggioranza e non scendiamo in piazza con questi neo libertari, crediamo sia giusto.

Riccardo Agresti

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