20 Aprile, 2024
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Blitz notturno degli studenti davanti al ministero dell’Istruzione

All’ingresso su viale Trastevere gli studenti hanno posizionato uno scatolone pieno di macerie per segnalare che la scuola va ricostruita. Annunciata una manifestazione di protesta per il 19 novembre

Questa notte, l’Unione Degli Studenti ha organizzato un’azione sotto il ministero dell’Istruzione, disponendo delle macerie, rappresentanti lo stato della scuola pubblica.

“Il rientro a scuola è incerto – si spiega in una nota -, ma gli studenti e le studentesse da mesi dibattono su come ricostruire la scuola dopo la pandemia con la campagna “Cantiere Scuola”. Mentre Bianchi tituba, la proposta è chiara: il 19 Novembre si scende in piazza”.

“Dopo i banchi a rotelle e il dibattito sì dad – no dad, gli studenti e le studentesse non solo hanno bisogno di tornare a scuola in presenza ma anche in sicurezza. Il ministero dell’istruzione assicura di aver investito milioni, ma i rappresentanti degli studenti conoscono bene i problemi delle scuole da anni” spiega Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell’organizzazione.

“Dall’introduzione della Didattica A Distanza nel Marzo 2020 – aggiunge Gianmarco Silvano, responsabile dell’organizzazione dell’UDS – abbiamo assistito alla progressiva esplosione delle contraddizioni e delle problematiche strutturali che il sistema di scuola pubblica del nostro paese presenta ormai da decenni.

Viviamo una scuola sempre più esclusiva, spesso determinata dalle logiche meritocratiche e competitive del sistema capitalista in cui è immersa, in cui le studentesse e gli studenti non sono portati alla formazione di un pensiero critico ma alla mera acquisizione di sterili nozioni, con processi frontali e punitivi che non mirano ad una reale crescita dell’individuo. Ci hanno lasciato una scuola in macerie, distrutta dai processi di aziendalizzazione e sottofinanziata, ora la ricostruiamo noi”.

“Sono necessari investimenti per la scuola pubblica – conclude Redolfi – in materia di trasporto pubblico, edilizia e diritto allo studio, ma non solo. E’ necessaria una riforma totale dell’istruzione, che sappia rinnovare la didattica e immaginare un nuovo modello di scuola inclusiva che sappia trasformare la società”.

(Agi)

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