28 Marzo, 2024
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L’autunno caldo delle imprese. E gli 87 tavoli di crisi ancora aperti al Mise

Dalla Whirlpool di Napoli alla ex Embraco di Riva di Chieri, passando per Elica e Blutec, i principali dossier del ministero, alle prese anche con il nodo del decreto Todde-Orlando frena delocalizzazioni

È un autunno caldo quello che si prospetta per il Mise. Ad attendere sull’uscio del ministero di via Veneto, infatti, ben 87 tavoli di crisi e il nodo del decreto Todde-Orlando per arginare il fenomeno delle delocalizzazioni delle imprese. Whirlpool, Elica, Blutec, ex Embraco, Gkn, Giannetti Ruote sono solo alcune delle aziende che già entro i primi di settembre saranno ricevute dall’equipe guidata dalla viceministra, Alessandra Todde. Per lo stabilimento di elettrodomestici di Napoli, l’incontro è previsto a fine mese o al massimo ai primi di settembre. Todde assicura che il piano di riconversione è sostanzialmente pronto e sarà presentato prima della scadenza della cassa integrazione. I contatti con le aziende interessate a operare nell’area in una sorta di consorzio sono in una fase cruciale. I tempi sono stretti se si vuole arrivare all’obiettivo prima delle elezioni amministrative.

Previsto per il primo settembre l’appuntamento al Mise per Elica: l’impresa si è impegnata ad avviare interlocuzioni a livello locale per arrivare a presentare un nuovo piano industriale. Già fissato al 9 settembre il tavolo in presenza a Termini Imerese su Blutec, per rilanciare il sito produttivo con nuovi investitori. In attesa di convocazione a settembre anche l’incontro sull’ex Embraco: dopo la proroga per 6 mesi della cig, è stato chiesto a Invitalia di nominare un advisor per il processo di reindustrializzazione e si attendono risposte.

Per quanto riguarda Gkn e Giannetti Ruote, vanno avanti le interlocuzioni con le aziende, che hanno aperto alla possibilità di accettare le 13 settimane di cig. Martedì 31 agosto il ministero del Lavoro ha in agenda, d’intesa con Regione Toscana e dell’Agenzia regionale per l’impiego, un incontro con Gkn di Campi Bisenzio, Fim, Fiom e Uilm, Federmanager e Mise, Regione Toscana.

Altro nodo da sciogliere è poi il decreto legge “recante misure urgenti in materia di tutela dell’insediamento dell’attività produttiva e di salvaguardia del perimetro occupazionale”. Si stanno limando i testi ma il titolare del ministero dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, non sembra aver apprezzato l’ultima bozza circolata in quanto non strettamente fedele alla sua linea da seguire per le crisi d’impresa. “Quello delle delocalizzazioni è un problema che esiste ma le forme d’intervento devono essere compatibili con i principi fondamentali anche a livello comunitario e con l’esigenza che, comunque, il Paese ha di creare un ambiente favorevole agli investimenti esteri che continuiamo a ricercare”, dice. Todde difende a spada tratta il decreto, con la norma contro le delocalizzazioni “non si sta chiedendo di attuare norme punitive” alle imprese e “non è assolutamente in contrasto con l’attrazione degli investimenti”. Critica Confindustria. “Orlando e Todde pensano di colpire le imprese sull’onda dell’emotività di due o tre casi che hanno ben altra origine e su cui dobbiamo intervenire”, dice il presidente degli industriali Carlo Bonomi, riferendosi a Elica, Timken e alla Gkn di Campi Bisenzio.

Intanto arriva un atto d’indirizzo, comunicato dal ministro Giorgetti, che prevede che le aziende che riceveranno dal Mise incentivi, agevolazioni o misure di sostegno finanziario dovranno rispettare una clausola ad hoc assumere i lavoratori di aziende in crisi. La clausola, si legge, prevede che “i soggetti beneficiari, nel caso in cui sia previsto un incremento occupazionale, si impegnino a procedere prioritariamente, nell’ambito del rispettivo fabbisogno di addetti, e previa verifica della sussistenza dei requisiti professionali, all’assunzione dei lavoratori residenti nel territorio ove viene localizzato l’investimento che risultino percettori d’interventi di sostegno al reddito, ovvero risultino disoccupati a seguito di procedure di licenziamento collettivo e, successivamente, dei lavoratori delle aziende del territorio di riferimento coinvolte dai tavoli di crisi attivi presso il Mise”.

Nessun attrito ci tiene a spiegare Todde, “è difficile ragionare sulle bozze, bisogna mediare su sensibilità ed esigenze diverse. Con il mio ministro lavoro bene, è concreto e lascia spazio non ho assolutamente nessun problema sta facendo un ottimo lavoro”. “Come in ogni provvedimento, su materie così delicate, c’è una discussione in corso e ci sono anche tanti aspetti di carattere giuridico. Ovviamente quando si andrà in Consiglio dei ministri si andrà con un testo condiviso” spiega poi Giorgetti assicurando che “non c’è nessun tipo di problema. Arriveremo con una proposta condivisa e che abbia elementi di ragionevolezza”.

(Agi)

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