19 Aprile, 2024
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Rifiuti, dipendente Ama: “Questa è la peggiore emergenza di sempre”

Il racconto di un operatore Ama, in servizio da 30 anni, pone l’attenzione sulla mancanza di progettualità per un sistema di raccolta dei rifiuti che resta fallimentare malgrado l’assenza degli impianti

“Questa è la peggiore di sempre perché non ci sono prospettive per il breve, ma soprattutto per il medio o lungo periodo”. A parlare è un dipendete di Ama, portavoce di Lila (Laboratorio idee lavoratori Ama), una pagina social in cui i lavoratori mostrano le criticità del servizio di raccolta, ma che per timore di perdere il proprio posto di lavoro accetta di parlare a Roma Today restando anonimo.

“Si parla di impianti e discarica, senza dubbio Roma ne avrebbe anche bisogno, ma se un Assessore comunale  comunica alla Regione che ci saremo trovati al 70% di differenziata e invece siamo al 42% cosa centrano gli impianti?”. Quello a cui si riferisce sono i volumi di conferimento che vengono autorizzati. “Noi mandiamo immondizia ovunque, soprattutto agli impianti del nord che fanno anche loro da burattinai – continua -. Ma su questo meglio che non parlo”.

La differenzianta che non c’è: ecco come si fa il porta a porta

Alla base del malumore di questi lavori sono anche le condizioni di criticità nel dover raccogliere immondizia a terra da giorni, un sistema automatizzato che non permette in molti casi di poter svuotare i cassonetti. Ma soprattutto il continuo utilizzo della raccolta stradale che “consente di fatto a tutti di gettare tutto, creando continue discariche che nulla hanno a che fare con l’idea di differenziare in modo spinto”.

I lavoratori di Lila avevano anche avanzato, tempo fa, una loro proposta. Fatta di un accorpamento dei cassonetti, per controllarne la dispersione sul territorio, presidiati da operatori Ama che per limitazioni fisiche non possono svolgere altri servizi. Forse un po’ avveniristico “però era piaciuto e penso che gli utenti avrebbero accettato il disagio di avere il cassonetto più lontano dal portone di casa”.

(RomaToday)

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