29 Marzo, 2024
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Pullman della Nazionale a Roma, la festa non era autorizzata. Il Prefetto: “Hanno deciso Bonucci e Chiellini”

La Federazione aveva assicurato l’utilizzo di una pedana in Piazza del Popolo al posto del giro celebrativo a bordo del mezzo scoperto. C’è la replica di Gravina: “Richiesta condivisa dalle istituzioni”.

Il prefetto di Roma Matteo Piantedosi punta il dito contro la Figc, ma anche contro i giocatori Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci che avrebbero “forzato” per dar vita al corteo degli Azzurri campioni d’Europa a bordo di un autobus scoperto che ha attraversato via del Corso, piazza Venezia, via Quattro Novembre, largo Magnanapoli, via del Tritone, piazza Barberini, via Veneto, piazza Brasile e via Pinciana.

“Avevamo negato il permesso di festeggiare in quel modo, ma i patti non sono stati rispettati”, ha detto Piantedosi al Corriere della Sera. L’accordo, secondo quanto sottolineato del Prefetto, prevedeva l’uso di una pedana fissa da installare in Piazza del Popolo.

Le versione del Prefetto

“Venerdì scorso abbiamo convocato un comitato per l’ordine e la sicurezza in accordo con la ministra dell’Interno Lamorgese e il capo della polizia Giannini – spiega Piantedosi al Corriere della Sera – e abbiamo coinvolto direttamente anche la Figc. La Federazione ci ha chiesto di consentire il giro della città a bordo di un  bus scoperto, ma abbiamo detto loro che non era possibile”.

La priorità, secondo il Prefetto, era garantire il trasferimento dal Quirinale fino a Palazzo Chigi, evitando assembramenti e situazioni considerate rischiose per il contagio. “Lunedì (12 luglio) mattina la Federazione ci ha proposto di utilizzare una pedana fissa e rialzata da installare in Piazza del Popolo, dove far salire i giocatori che in questo modo avrebbero potuto festeggiare con i tifosi”.

Il ruolo di Chiellini e Bonucci

Una pedana che però non è mai stata installata. “Mi risulta che Chiellini e Bonucci hanno rappresentato con determinazione il loro intendimento al personale in servizio d’ordine; a quel punto non si è potuto far altro che prendere atto della situazione e gestirla nel miglior modo possibile”, ha sottolineato nell’intervista al Corriere della Sera. L’autorizzazione era stata negata anche dal ministro dell’interno Lamorgese. “Ci avevano assicurato che il trasferimento sarebbe avvenuto con un autobus coperto. Invece poco dopo l’uscita dal Quirinale si è aggregato un autobus scoperto con la livrea e le scritte dedicate ai campioni d’Europa”, ha aggiunto Piantedosi che poi chiude con una frase che lascia spazio alla riflessione: “Mi auguro che l’Italia l’anno prossimo vinca i Mondiali per avere gli stessi festeggiamenti: tratteremo direttamente con i calciatori”.

“Scelta del bus condivisa dalle istituzioni”

La replica della Figc al Prefetto è arrivata con un comunicato pubblicato direttamente sul sito della federazione: “Non è nostra intenzione alimentare ulteriori polemiche, perché non vogliamo trasformare un momento di gioia nazionale in un argomento di divisione. Abbiamo sempre lavorato per l’unità e continueremo a farlo, sottolineando però come la Federazione sia sempre stata responsabile, ma soprattutto rispettosa delle istituzioni e dei tifosi italiani”.

Nella nota si sottolinea come “All’arrivo davanti Palazzo Chigi, ritenuto che la situazione non fosse più gestibile in quanto il bus coperto non aveva dissuaso i tifosi dal cingere in tutti i modi la delegazione italiana, reiteravamo ancora la richiesta, a questo punto condivisa dalle istituzioni, per un breve tragitto con il bus scoperto, anche nell’ottica di tutela dell’incolumità dei calciatori e per non deludere le migliaia di persone che si erano già riversate nel centro della Capitale nelle ore precedenti a questo incontro”.

La ricostruzione della Figc

Ricostruendo la vicenda la Figc precisa. “Interpretando il sentimento popolare, nei giorni che hanno preceduto la finale di Wembley la Federazione Italiana Giuoco Calcio ha chiesto l’autorizzazione, sempre negata, per i festeggiamenti di un eventuale successo europeo, individuando diverse location (tra cui Piazza del Popolo) dove si potesse svolgere con numeri contingentati e nel rispetto di tutte le prescrizioni del momento una cerimonia in tutta sicurezza”. “Senza alternative percorribili, la Figc ha organizzato il ritorno della squadra a Firenze presso il Centro Tecnico di Coverciano per l’immediato scioglimento della delegazione. Il rientro su Roma è stato previsto solo dopo aver ricevuto i graditi inviti da parte del Capo dello Stato e del Presidente del Consiglio dei Ministri”, spiega la nota. “Dopo la cerimonia al Quirinale, su richiesta della squadra, che ha visto in pochi minuti aumentare la folla nel percorso fino a Palazzo Chigi, è stata reiterata l’istanza per poter utilizzare il bus scoperto, preparato preventivamente per ogni evenienza, al fine di condividere l’immensa felicità per un successo sportivo di questa portata con le migliaia di persone già ammassate per le strade”.

“Nel tragitto per arrivare a Piazza Colonna – aggiunge la Figc nella sua ricostruzione dei fatti – il bus coperto che trasportava la squadra è stato ripetutamente rallentato, poi bloccato e letteralmente travolto dall’affetto della gente ormai numerosissima, che comunque già non indossava strumenti di protezione individuale (cosiddette ‘mascherine’)”. “All’arrivo davanti Palazzo Chigi, ritenuto che la situazione non fosse più gestibile in quanto il bus coperto non aveva dissuaso i tifosi dal cingere in tutti i modi la delegazione italiana, reiteravamo ancora la richiesta, a questo punto condivisa dalle istituzioni, per un breve tragitto con il bus scoperto, anche nell’ottica di tutela dell’incolumità dei calciatori e per non deludere le migliaia di persone che si erano già riversate nel centro della Capitale nelle ore precedenti a questo incontro”. “Per come sono stati gestiti quei momenti concitati di grande partecipazione popolare, la Figc ringrazia i rappresentanti delle Forza dell’Ordine, che hanno accompagnato la Nazionale con grande spirito di servizio ed encomiabile professionalità”, si conclude la nota della Federcalcio.

(RomaToday)

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