20 Aprile, 2024
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Emergenza rifiuti, l’Ispra: “La situazione a Roma è sempre peggio. La raccolta differenziata è tornata ai livelli del 2018”

Il nuovo report che l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale sta per pubblicare sarà impietoso con la Capitale: la percentuale di rifiuti riciclati è in diminuzione.

Se nel 2019 la città riusciva a differenziare il 45,2% dell’immondizia, nel 2020 la quota è scesa al 43,8%”

Che la mancata crescita della raccolta differenziata sia uno dei problemi del ciclo dei rifiuti capitolino è ormai chiaro a tutti. Ora anche all’Ispra. Il nuovo report che l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale sta per pubblicare sarà impietoso con Roma: la percentuale di rifiuti riciclati è in diminuzione.

Roma, cassonetti pieni da nord a sud: la città sull’orlo dell’emergenza rifiuti

Se nel 2019 la capitale riusciva a differenziare il 45,2% dell’immondizia prodotta dai suoi abitanti, nel 2020 la quota è scesa al 43,8%. Un decimo di punto percentuale in più rispetto al 43,7% raggiunto nel 2018.

Insomma, la lettura dei dati comunicati alla Regione e raccolti dall’ente su cui vigila il ministero per la Transizione ecologica regala un risultato davvero poco invidiabile: la Città Eterna è di fatto ferma da due anni.

Investimenti a rilento, consigli di amministrazione di Ama sostituiti in serie e la cronica latitanza di impianti di proprietà della municipalizzata. Così si spiega il magrissimo risultato raggiunto dall’amministrazione 5S sulla raccolta della spazzatura. Il paragone con gli altri comuni laziali non aiuta: se si toglie Roma dal conteggio, le piccole amministrazioni dell’hinterland capitolino e delle altre quattro province si attestano intorno al 60% di differenziata.

A questo punto servono soluzioni per migliorare la situazione.

Domani, alle 9, nuovo tavolo al ministero. All’appuntamento la giunta Raggi vuole arrivare con l’ordinanza della Città Metropolitana per la riapertura della discarica di Albano. Ieri i tecnici dell’ex Provincia ne hanno discusso una bozza con i colleghi di palazzo Senatorio. L’obiettivo è permettere alla sindaca grillina di firmare presto l’atto, per poi concentrarsi sulla selezione dell’area della futura discarica a servizio della capitale.

La Città Metropolitana ha sentito tutte le amministrazioni comunali e ottenuto le ultime indicazioni per aggiornare le cartografie da portare al ministero. Escluse ipotesi all’interno dei confini del Comune. “Non ci sono aree bianche a Roma”, ripete l’assessora ai Rifiuti del Campidoglio, Katia Ziantoni. Si punterà allora sulla provincia, con tutti i mal di pancia che ogni possibile scelta scatenerà. Fin qui, tanto per fare un esempio, è saltata fuori l’idea di utilizzare una cava a Magliano Romano. Immediate le barricate del sindaco e dei primi cittadini dei comuni vicini.

Roma sommersa dai rifiuti. Operatori esausti: “Siamo arrivati ai vermi”

Intanto continua l’emergenza senza fine dei rifiuti romani. Soltanto negli ultimi quattro giorni i vigili del fuoco sono intervenuti 50 volte dal Casilino a Ostia per sedare incendi di cumuli di sacchetti e di interi cassonetti. Tra sabato e domenica si sono registrate 31 chiamate, anche a Monte Mario e Prati. Nel resto di Roma, tra vermi e blatte, vanno invece sempre più di moda le casse ragno per rimuovere l’immondizia non raccolta.

(La Repubblica)

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