20 Aprile, 2024
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Il Brasile in piazza contro il ‘genocidio’ Covid e la corruzione di Bolsonaro

Siamo al terzo giorno di mobilitazione per chiedere le dimissioni del presidente accusato di una cattiva gestione del che ha già ucciso più di 500.000 persone nel Paese di 212 milioni di abitanti.

 

Un fascista al potere, negazionista nell’animo e che ha sempre contrastato con forza tutte le politiche di contenimento del Covid, dando sempre il cattivo esempio e circondandosi di incapaci.

Oltre a questo dalle inchieste sta emergendo un sistema di potere e di corruzione che ha reso ancora più evidente l’incapacità di chi guida il paese.

Lula e altri hanno parlato di ‘genocidio’.

Decine di migliaia di brasiliani hanno manifestato in tutto il Paese contro il presidente Jair Bolsonaro, oggetto di un’indagine con l’accusa di non aver denunciato un tentativo di corruzione nell’acquisto di vaccini.

Questo è il terzo giorno di mobilitazione dalla fine di maggio per chiedere le dimissioni di Bolsonaro, accusato di una cattiva gestione della pandemia di coronavirus che ha già ucciso più di 500.000 persone nel Paese di 212 milioni di abitanti.

Ovviamente secondo molti osservatori si tratta di cifre largamente sottostimate perché non tutti i decessi sono stati ufficialmente registrati come covid.

Rio, San Paolo, in tutte le più grandi città hanno sfilato decine di migliaia di persone con striscioni contro il presidente. Oltre ai simboli dei principali sindacati, presenti anche le bandiere nazionali, solitamente associate nelle manifestazioni alla destra.

(Globalist)

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