Come ogni anno, Trevignano Romano rispetta l’appuntamento con il meglio dell’Italia che fu. Il 29 giugno si è tenuto Caro… Swing, la kermesse musicale in onore di Renato Carosone, che ivi riposa.
Ma quello che sarebbe dovuto essere un evento improntato squisitamente sulla musica del Maestro, si è rivelato – per alcuni – deludente. Ecco le impressioni degli astanti accorsi per l’occasione:
“Non c’è paragone con l’ atmosfera delle prime edizioni, dove vecchi paesani insegnavano ai bambini a ballare i loro ritmi in piazza, e ci si poteva far fare un ritratto estemporaneo – come un tempo – da giovani, bravissimi disegnatori”, ricorda un signore venuto apposta per l’evento che apre il calendario estivo locale.
Preziose auto scintillanti hanno dato bella mostra di se’ in piazza del Municipio, con modelle con outfit in tono che indugiavano graziosamente sullo sfondo. Musicisti (ottimo il ragazzo con l’Ukulele) emozionati e attenti per l’esecuzione del loro brano da concorso. La radio ufficiale dell’evento, RGS, curava un’impeccabile diretta. Eppure, le edizioni precedenti non sono state superate dall’ultima, a detta dell’esigente pubblico.
Cosa sia mancato, lo chiediamo ad una giovane appassionata del genere swing: “I colori, i sorrisi, la partecipazione spirituale di tutti, turisti e paesani, setting per foto e corner coiffeur, il gusto di scegliersi un accessorio d’epoca sulle bancarelle e provarsi un vestito originale anni ’50”.
Considerato il periodo storico, i pochi fondi e la cautela sanitaria, lo staff organizzativo ha fatto il possibile. Tuttavia, se è vero che le critiche aiutano a crescere e migliorarsi, diamo voce anche a chi non ha trovato quanto promesso nel programma: “Too many stakeholder in a single event, distort it”, sottolinea una signora straniera, trovando il festival “snaturato” dalla sua origine culturale perché mescolato con troppe altre iniziative promosse al suo interno, avulse dallo swing e dalla cultura precipua che lo caratterizza: sobria, lieta ed elegante, come il Maestro.
