20 Aprile, 2024
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L’usura stritola il litorale: arrestati sei “cravattari”

I sei dovranno rispondere di estorsione e usura in concorso

Un prestito per salvare l’attività di famiglia. La crisi morde e così, a caccia di liquidità, ci si rivolge a chi mostra apparentemente la faccia buona.

Peccato però che dietro quel prestitosi nascondano tassi di interesse altissimi: l’usura. Storie comuni che sul litorale a sud di Ostia erano diventate piuttosto frequenti. Oggi i carabinieri hanno tratto in arresto sei persone, residenti tra Anzio, Ardea e Nettuno. Dovranno rispondere dei reati di estorsione e usura in concorso.

A firmare le ordinanze di custodia cautelare il G.I.P. presso il Tribunale di Velletri, su richiesta della locale Procura. Ad eseguirle i Carabinieri della Compagnia di Anzio che hanno anche condotto l’indagine.

Al prestito in contanti, talvolta richiesto per tentare di salvare l’attività commerciale di famiglia, seguivano nel tempo le richieste di restituzione che si trasformavano ben presto in minacce di ritorsione fisica o addirittura di morte. Le minacce, rivolte sia alle vittime che ai loro familiari, venivano estese anche alle attività commerciali mettendo una tale pressione da indurre i debitori a cedere alle richieste estorsive o a contrarre ulteriori debiti per coprire i primi.

Dopo aver trovato il coraggio per denunciare quanto stava vivendo, una delle vittime si è recata in caserma e da lì sono scattate le indagini che hanno portato alla luce il modus operandi della banda.

Questa mattina all’alba quindi, i Carabinieri della Compagnia di Anzio hanno eseguito le ordinanze cautelari che hanno portato tre degli autori in carcere e tre agli arresti domiciliari.

Contemporaneamente, sempre su delega dell’autorità giudiriziaria veliterna, gli uomini della Guardia di Finanza della Compagnia di Pomezia hanno dapprima affiancato i militari dell’Arma nell’esecuzione di alcune perquisizioni domiciliari presso le abitazioni degli indagati e successivamente proceduto all’esecuzione di ulteriori 13 perquisizioni presso le residenze e le sedi delle società riconducibili ad alcuni dei soggetti destinatari delle misure cautelari, per acquisire elementi di prova relativi alle ipotesi di reato di autoriciclaggio, bancarotta fraudolenta, infedele ed omessa dichiarazione e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

(RomaToday)

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