19 Aprile, 2024
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La conclusione degli esami di stato, di Riccardo Agresti

<< Carissimo,

desidero esprimerti i miei complimenti perché le operazioni degli Esami di Stato conclusivi del primo ciclo di istruzione dell’anno scolastico 2020/2021 si sono concluse evidenziando, nelle valutazioni finali, un risultato che Ti ha condotto ad essere fra i migliori studenti della Scuola, avendo ottenuto la valutazione massima.

È quindi con mio enorme piacere e grandissima felicità che desidero encomiarTi, ma soprattutto ringraziarTi per come Ti sei preparato e per esserTi sempre mostrato desideroso di apprendere, dando prova di possedere quella curiosità che è propria delle persone intelligenti, come Tu indubbiamente sei ed hai dimostrato di essere.

La Tua passione e la Tua serietà, confermandomi la Tua attenzione alla cultura ed all’istruzione, mi rendono molto fiducioso per il futuro. Un futuro il quale, se sarà vissuto da persone belle, dentro e fuori, come Te, cioè persone le quali amano la conoscenza e conseguentemente il prossimo, sarà certamente migliore per tutti. È, infatti, mia convinzione che lo studio renda forti e sicuri, in quanto permette di comprendere la realtà e le persone che ci circondano, in tal modo assicurando la libertà ed il rispetto dei diritti di tutti. In questa convinzione sono supportato dal pensiero di grandi come Epitteto, che scriveva: “Solo l’uomo colto è libero”, o Aristotele, che affermava: “Gli uomini colti sono superiori agli incolti nella stessa misura in cui i vivi sono superiori ai morti”, o, molto più recentemente, Oriana Fallaci che affermava che avere cultura significa anzitutto avere una coscienza civile, per questo occorre fare in modo che chi studia sia consapevole della dignità propria ed altrui. Non dobbiamo poi dimenticare quanto asseriva Don Lorenzo Milani, ovvero che la differenza fra operaio e padrone è che l’operaio conosce 100 parole mentre il padrone 1000 o ancora ciò che disse Nelson Mandela: “L’istruzione è l’arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo”.

Non so cosa desideri fare da “grande”, ma sono certo che qualsiasi percorso intraprenderai, con curiosità, passione, determinazione ed impegno, ti consentirà di lasciare un bellissimo e duraturo segno in questo Mondo, spesso triste e cattivo a causa dell’ignoranza e di chi la cavalca, un Mondo che Tu cambierai con il tuo amore.

“Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso”, perciò non arrenderti mai e ricorda che solo Tu puoi scegliere la Tua strada: nessuno ha il diritto di distruggere i Tuoi sogni che, con la Tua passione e grazie al Tuo contributo, condurranno ad una società migliore.

Nel salutarTi, voglio concludere questa lettera con i miei auguri di felicità per Te, per coloro i quali Ti amano e per quanti ami ed amerai. Sono certo che Tu vedrai realizzati tutti i Tuoi sogni per il Tuo futuro, che, non ho dubbi, sarà splendido quanto lo sei Tu!

Buona vita e… ad majora!>>

Questo il testo della nota del dirigente scolastico che sarà consegnata ai 73, fra ragazze e ragazzi dei due Istituti comprensivi, “Corrado Melone” di Ladispoli e “Don Lorenzo Milani” di Cerveteri, i quali hanno ottenuto il massimo della valutazione, e con la lode delle Commissioni, a conclusione degli esami di Stato di “licenza media”. La cerimonia di ringraziamento per queste eccellenze della nostra gioventù di quattordicenni, si terrà nella accogliente location dello Stabilimento “Papeete” messo a disposizione dai gentilissimi gestori, Michela Ciampa e Franco Di Nallo, i quali non hanno perso un istante per aiutare la Scuola una volta saputo che la sala consiliare, richiesta per l’occasione, non era disponibile per i ragazzi. Non solo, alla richiesta di aiuto a negozianti ed esercenti di attività di Ladispoli e Cerveteri di donare qualcosa a questi brillanti studenti, quasi nessuno si è tirato indietro e con slancio e generosità ecco chi ha voluto donare qualcosa (o più di qualcosa) ai nostri ragazzi:

“Alessandro dell’Anno” hair top & beauty

“Alessandra Fattoruso – Associazione Culturale Tamà”

“Art cafè” bar

“Ben di Bio” prodotti alimentari biologici a km 0

“BK cocktail” bar

“Compagnia della bellezza” salone di bellezza

“Daste” calzature, abbigliamento intimo, pigiami, articoli sanitari

“Doppiozero” pizzeria

“Emporio” pub & bar

“Federica total look” salone di bellezza

“Gran Bar Nazionale” bar

“La spiga d’oro” forno pizzeria

“Lookmania” salone da parrucchiere

“Manhattan” café & restaurant

“Mavì” bar caffé

“No+Vello” centro estetico

“Scritti e manoscritti” libreria

“Triaca” erboristeria

“Tribeca” coffee, lounge bar, cakes

Uzan Ulliana studio legale

“Village fitness club” centro sportivo palestra e piscina.

 

Desideriamo ringraziare, a nome delle ragazze e dei ragazzi, questi gentilissimi benefattori, amici delle due Scuole frequentate dai nostri studenti, i quali hanno voluto dimostrare che studiare è gratificante e che l’impegno viene riconosciuto e premiato, proprio come affermato da Jovanotti che spiega che deve essere sconfitto “il concetto che l’ignoranza è una figata” e questo concetto “può essere sconfitto soltanto da un altro immaginario”: studiare aiuta ad essere veramente liberi!

Peccato che, come ogni anno, pseudo psicologi ed i soliti tuttologi, hanno alzato gli scudi quando si è diffusa la notizia di questa iniziativa di gratificazione a chi si è applicato al massimo nel suo dovere di studente. La prima cosa da chiedere a chi abbia perplessità è spiegare cosa ci sia di male nell’encomiare chi si è impegnato, ha studiato ed ha ottenuto il riconoscimento massimo del proprio lavoro, ma certamente non mi meraviglio che gli “universitari della strada” ritengano inutile studiare e conseguentemente non serva a nulla gratificare chi si impegna in tal senso. Temiamo che, al solito, ci siano persone che amino giudicare e condannare senza conoscere i fatti e postando reprimende che avrebbe potuto risparmiarsi, risparmiandosi una brutta figura.

Chi ha chiesto perché non fare una festa per tutti dimentica che sono stati la “Melone”, primo istituto a Ladispoli, e la “Don Milani”, primo istituto a Cerveteri, ad introdurre il tradizionale ed atteso evento, ogni anno, da molti anni, della “grande festa danzante” di saluti per tutte le terze “medie” la sera dell’8 giugno (a conclusione delle lezioni); festa organizzata per tutti e senza distinzioni di sorta, in quanto festa di saluto fra chi ha vissuto un lasso di tempo della propria vita nella nostra Scuola. Qualcuno che dimentica anche che siamo in un periodo in cui l’amore ed il rispetto per il prossimo suggeriscono fortemente di non fare assembramenti per non mettere a rischio la salute dei più deboli e dimentica che solo quest’anno, e lo scorso, non abbiamo potuto organizzare una grande festa nel rispetto delle norme anti CoViD 19 allo scopo di difendere la nostra salute; ma che avremmo voluto agire come ogni anno, che avremmo voluto festeggiare tutti i nostri alunni, ma quel qualcuno dimentica che essere prudenti è ora una parola d’ordine.

Le perplessità sulle valutazioni dei docenti discendono invece dalla falsa ipotesi che gli insegnanti siano incapaci di empatia e incapaci di valutare i progressi dei ragazzi e quanto la presenza o meno dei genitori possa influire sul loro rendimento. Chi critica il riconoscimento della meritocrazia scolastica, evidentemente intende i docenti come automi che si limitano ad “interrogare” i ragazzi senza vivere con loro le loro esperienze di vita, proprio come potrebbero fare delle app in un computer. Non sanno, invece, che i docenti sono persone che “vivono” la vita dei loro allievi e non li giudicano mai, ma li aiutano a liberarsi delle ganasce dell’ovvietà e del pensiero di chi voglia usarli e renderli schiavi. Per questo certi politicanti odiano la Scuola, i docenti e la cultura.

Qualcuno ha parlato di pericolosa competizione fra ragazzi, ma evidentemente non sa che nella Scuola, la valutazione non è un premio né una punizione: serve solo a far comprendere se si stia “giocando” bene o meno bene e noi desideriamo solo elogiare chi abbia ottenuto il massimo, ed ovviamente vorremmo fossero tutti ad ottenerlo. Nello sport c’è competizione e solo uno è il vincente e non è possibile, avere tutti vincitori. Scopo della Scuola e dei docenti è invece proprio far “vincere tutti” e noi cerchiamo di far vincere tutti stimolando e dimostrando che studiare ed impegnarsi porta, prima o poi, i suoi frutti, che studiare è gratificante e che l’impegno viene riconosciuto e premiato.

Riccardo Agresti

 

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