20 Aprile, 2024
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Primarie. A Roma e Bologna vince la “ditta”, tiene l’affluenza

Si impone Roberto Gualtieri nella Capitale, Matteo Lepore respinge il blitz renziano in Emilia. Letta: “Scommessa vinta”

 

Stravince il candidato di Enrico Letta a Roma, non riesce il blitz renziano a Bologna, l’affluenza si attesta su livelli pre-Covid. È andato tutto come doveva andare nel gran ritorno delle primarie Pd, le prime dopo la pandemia insieme a quelle celebrate a Torino la settimana scorsa. Roberto Gualtieri e Matteo Lepore sono i due candidati sindaco dei Democratici nelle ultime due grandi città che mancavano all’appello. L’ex ministro dell’Economia sbaraglia la concorrenza e vola su percentuali che superano il 60%, con il principale avversario, Giovanni Caudo, che si ferma intorno al 15%. Risultato analogo per Lepore, che partecipava però a una corsa sostanzialmente a due con l’esponente di Italia viva Isabella Conti, Chee fino all’ultimo ha coltivato speranze di vittoria.

“La prima scommessa è vinta”, twitta Letta. Che prosegue: “Le Primarie a Roma e Bologna sono un successo di popolo”. Ai gazebo, tutti rigorosamente all’aperto, si sono recate circa 45mila persone nella capitale, 25mila nel capoluogo emiliano. Oltre le previsioni a Roma, dove cinque anni fa e in condizioni totalmente diverse parteciparono 50mila persone, e con un’asticella fissata alla vigilia intorno ai 30/35mila per decretare il successo, mentre a Bologna ci si aspettava qualcosa in più.

La giornata non è passata senza polemiche. Per tutta la giornata è rimbalzata sui social il fac-simile della scheda di voto postata sulla pagina Facebook ufficiale del Pd di Roma, con una serie di caselle vuote accanto all’unica con il nome di Gualtieri e una X a evidenziarlo. Caudo ha denunciato code sospette e problemi sull’identificazione ai seggi.

Vincono due candidati di apparato, due figure in un modo o nell’altro legate alla figura dell’ex segretario Nicola Zingaretti, che ha espresso la propria soddisfazione per i risultati. Ma anche due situazioni profondamente diverse. Lepore ha il vento in poppa nei sondaggi, e il merito di essere il primo candidato sindaco del Pd che verrà appoggiato nelle propria coalizione da una lista del Movimento 5 stelle. “Questo risultato è una vittoria del gruppo, di una squadra, in cui ognuno ha rinunciato all’egoismo e a qualcosa di personale per aiutare questo progetto”, ha esultato Massimo Bugani, leader pentastellato in città. Che non si è risparmiato un attacco a Renzi, la cui candidata non avrebbe sostenuto: “È una sua sconfitta e di tutti coloro che volevano spostare a destra l’asse del Pd e di M5s”.

Un panorama completamente diverso attende Gualtieri, che non avrà vita facile così come l’ha avuta nelle primarie (dopo il 25% di Caudo i risultati parziali vedono Battaglia al 7%, Ciani al 6%, Fassina al 5%, Zevi al 3% e Grancio all’1%). I sondaggi lo proiettano al ballottaggio, ma la strada per il voto è lunga e Carlo Calenda pesca voci nello stesso bacino. Senza contare che, nonostante l’assenza di attacchi fontali, almeno per il momento, i 5 stelle sono tra i principali avversari in città, né sembra che Gualtieri cerchi apparentamenti in vista del secondo turno, come del resto lui stesso ha annunciato.

“Il popolo di centrosinistra, democratico e progressista c’è, orgoglioso di esserci a Roma come a Bologna”, dice soddisfatto Letta. Quando i gazebo si trasformeranno in urne sarà tutta un’altra storia.

(Huffpost)

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