20 Aprile, 2024
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“Il governo disastroso su Astrazeneca, ora ci dica presto che fare”

Intervista all’assessore del Lazio D’Amato: “Meccanismo paradossale vietare qualcosa che ha superato trial clinici in favore di qualcosa che forse li supererà”

 

“La comunicazione ufficiale su AstraZeneca è stata un disastro”. Non fa sconti al governo Alessio D’Amato, assessore alla Sanità del Lazio, che aspetta di avere una risposta dal ministero sulla richiesta di poter lasciare la scelta a chi si è vaccinato con AstraZeneca su come completare il ciclo vaccinale: “Così si mette in difficoltà la valutazione clinica del medico e si entra in un meccanismo paradossale, vietare qualcosa che ha superato trial clinici, in favore di qualcosa che forse li supererà”.

Assessore D’Amato, ci fa il punto su quel che sta succedendo intorno ad AstraZenaca?
Noi abbiamo chiesto delucidazioni al ministero sulla possibilità di ricevere anche la seconda dose per chi lo richiede. Abbiamo registrato una quota di circa 2mila persone che hanno dichiarato di non voler proseguire con un vaccino diverso, la maggior parte tra  i 50 e 59 anni. Siamo in attesa che il ministero ci dica come comportarci, perché non vogliamo lasciare indietro nessuno. I primi in Ue a partire con il mix vaccinale sono stati i tedeschi, ma il Comitato nazionale di bioetica e l’agenzia Stiko hanno dato facoltà a fare una valutazione clinica per poter di continuare con lo stesso. Spero una risposta in breve tempo, anche nella giornata odierna.

 Quindi mi faccia capire: non è il cittadino che sceglie, ma ci deve essere alle spalle una valutazione di un medico?
Deve essere sempre il medico a dover fare la valutazione, che siano i medici di base o i medici vaccinatori. Questo però significa elaborare un nuovo consenso informato e rivedere l’indicazione perentoria che è stata adottata. Dobbiamo avere la consapevolezza che c’è una quota minima ma comunque importante di persone che meritano una risposta. I dubbi e le perplessità di questi cittadini sono legittimi.

I dubbi e le perplessità sono molti, su AstraZeneca abbiamo assistito a fughe in avanti e marce indietro che hanno lasciato disorientati.
La comunicazione ufficiale su AstraZeneca è stata un disastro, hanno detto tutto è il contrario di tutto. Il disorientamento è nei fatti: prima hanno spiegato che andava fatto solo sotto i 60 anni, poi sopra i 55, poi sopra i 60 come raccomandazione, adesso c’è un’altra versione ancora, così si rallenta campagna vaccinale.

Molte delle decisioni prese sembrano essere state assunte secondo l’onda emotiva del momento, non sembra anche a lei?
Ma certo, deve guidare la scienza, e oggi la scienza sul mix vaccinale la scienza dice che probabilmente si ha un’efficacia robusta e una maggiore copertura, ma l’Ema afferma di non avere numeri sufficienti al momento per validare questa modalità. Ecco, queste cose vanno dette, la trasparenza deve essere massima per poter favorire scelte consapevoli. Il cittadino deve sapere quale vaccino riceverà, quali gli effetti e quale l’efficacia. Bisogna smetterla con le imposizioni, e essere trasparenti con persone. Noi chiediamo che venga applicato il modello tedesco, e che su dubbi e perplessità debba esserci la possibilità di consultarsi con il medico. Tra l’altro oggi c’è una regola perentoria che deriva da una circolare ministeriale, ma la determina Aifa indica la semplice possibilità di ricevere il mix vaccinale, lascia un margine di scelta.

Il ministero ha sbagliato?
Il ministero è stato più realista del re, ma così si mette in difficoltà la valutazione clinica del medico e si entra in un meccanismo paradossale, vietare qualcosa che ha superato trial clinici, in favore di qualcosa che forse li supererà.

Lei parla di rallentamento della campagna, avete dati che certificano questa tendenza.
Anche su Johnson&Johnson c’è una regressione delle risposte, minima ma c’è. Ma se si vede lultimo rapporto Aifa, J&J è quello che ha avuto meno effetti avversi, Moderna quello che ne ha avuti di più. Occorre introdurre un approccio più razionale, che finora non si è visto.

Con il mix dei vaccini avrete un problema di approvvigionamento delle scorte?
Su giugno no, da luglio al momento sappiamo di una lieve riduzione delle consegne dei vaccini mrna e Ema ha detto che Curevac purtroppo non ha raggiunto gli standard minimi. Se le cose non cambiano da luglio potremmo avere qualche problema.

Ci sono fiale di Az che dovrete cestinare?
Al momento non c’è un eccessivo suprlus, abbiamo il quadro dei richiami e chiederemo che ci vengano fornite il numero di dosi necessarie e non di più. In programma ci sono 160mila richiami di over 60, e in magazzino 90mila dosi.

Ha ravvisato intoppi nella stuttura commissariale?
Struttura commissariale sta cercando di garantire forniture e logistica e non far perdere la marcia alla campagna vaccinale. Se ci sono intoppi sono tra Aifa, Cts e ministero. Nel Lazio puntiamo entro agosto a raggiungere l’immunità di gregge, con il 70% popolazione completamente vaccinata. Abbiamo deciso di anticipare i richiami agli over 60 cui spetta AstraZeneca a luglio.

La variante Delta preoccupa?
Le varianti ci sono, la Delta è l’ennesima. Dobbiamo correre più veloci delle varianti, è un gioco a chi arriva prima. Questa è insidiosa, se non corriamo rischia di prendere piede.

Il ministero ha appena spiegato a questo proposito che per chi arriverà dalla Gran Bretagna sarà obbligatoria la quarantena di 5 giorni, anche se ha completato il ciclo vaccinale.
La logica vorrebbe che chi è vaccinato goda dell’immunizzazione, e Il Greenpass è stato fatto per questo, per consentire di circolare seguendo proprio questa logica. Penso che sia un errore, dopotutto l’Ema ha autorizzato gli stessi vaccini che fanno in Uk, così è un totale controsenso.

È favorevole alla proroga dello stato d’emergenza?
È una valutazione che spetta al governo, ma secondo è utile che venga mantenuto per quanto riguarda la gestione e l’organizzazione della gestione pandemica, in modo da non ritrovarci in pieno agosto con le strutture smantellate e a dover ricominciare da zero.

E sulle mascherine all’aperto come regolarsi?
In Israele e Francia le hanno tolte raggiunta una determinata fascia di popolazione vaccinata, penso che a luglio le dovremmo togliere anche noi.

(Huffpost)

 

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