19 Aprile, 2024
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Stagionali, le offerte di lavoro tra evasione e turni infiniti: “13 ore, sette giorni su sette.

800 euro in busta e 400 in nero. E se stai male vieni lo stesso” – I colloqui del Fatto.it in Romagna

 

“Qui la stagione si fa così: dalle sette del mattino alle dieci di sera con due ore di pausa, sette giorni su sette, non c’è nessun riposo. Pagamento una parte in busta e una parte fuori busta”. A parlare è uno di titolari di uno degli stabilimenti balneari della Riviera Romagnola. Da Cervia a Cattolica, la stagione sta per entrare nel vivo e le strutture sono alla continua ricerca di manodopera. Nelle scorse settimane, imprenditori del settore del turismo e associazioni di categoria si sono lamentati per l’assenza di lavoratori, ma quali sono le condizioni e i contratti che vengono offerti agli stagionali? Per rispondere a questa domanda Ilfattoquotidiano.it ha realizzato un’inchiesta a puntate sulla Riviera Romagnola. Provando a fare colloqui con albergatori e titolari di stabilimenti balneari. E riprendendoli con telecamera nascosta.

Una pratica molto comune in tutti i colloqui sostenuti sulla riviera sono i pagamenti in nero. Quindi l’evasione fiscale. C’è chi si affida alle agenzie interinali, ma per le aziende, spesso a conduzione famigliare, il metodo privilegiato è il passaparola o la pubblicazione di annunci sui gruppi Facebook della zona. Basta chiamare uno dei tanti numeri pubblicati per avere un colloquio in pochi minuti. In un hotel con piscina con oltre duecento posti, i camerieri lavorano sui sui tre turni dei pasti. “Si inizia alle sette del mattino con le colazioni, poi si prepara per il pranzo fino a che non sono le tre – spiega una delle addette al personale – poi avete due ore e mezza di pausa e si ricomincia fino alla chiusura, non c’è un tempo definito ma bisogna essere flessibili con la clientela”. Sette giorni su sette senza alcun giorno di pausa per i tre mesi della stagione. “Se uno non è abituato, si deve abituare” dice quando le si chiede come è possibile reggere questi ritmi. Il tutto per 1500 euro al mese, ovvero circa quattro euro l’ora. “Ma qui non si ragiona a ore, ma sul mese” spiega la titolare. In un uno stabilimento il titolare spiega che la retribuzione non sarà tutta dichiarata sul cedolino: “Il contratto è di sei ore, 800 te li diamo in assegno mentre 400 in contanti fuori dalla busta”.

Pochi chilometri più a sud proviamo a chiedere informazioni per un posto di lavoro da addetto spiaggia. Non è richiesto il brevetto da bagnino, ma il lavoro è molto vario e comprende diverse mansioni. Si mettono a posto le sdraio, si pulisce la sabbia, si tiene pulita la spiaggia, si trasportano lettini e si richiudono gli ombrelloni alla sera. Il tutto sotto il sole dell’estate romagnola dalle sette del mattino fino alla sera alle ventidue, con due ore di pausa al pomeriggio. “Non mi piace la gente che guarda sempre l’orologio e non bisogna mai stare con le mani mano – spiega il titolare che aggiunge – è un lavoro faticoso, ma ci sono anche tanti pregi come lavorare sulla spiaggia”. E se uno sta male? “In diciott’anni di lavoro in spiaggia non mi è mai capitato – risponde – ma nel caso uno viene al lavoro lo stesso, ti metti nella casetta a riposare sperando che ti ripigli. Chi non ha esperienza prende 1300 mese per undici ore di lavoro al giorno. E poi specifica: “Ma sulla busta paga ti segniamo sei ore e quaranta al giorno, anche se tu poi ne farai di più”.

(Il Fatto Quotidiano)

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