29 Marzo, 2024
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Dacia Maraini: “Severità verso i femminicidi, senza eccezioni legate alle culture”

La scrittrice all’HuffPost sul caso della ragazza di origini pakistane scomparsa a Reggio Emilia: “Bisogna integrare le persone, non lasciarle sole nei loro piccoli mondi”

“Questa storia ci racconta come la necessità primaria sia quella di integrare le persone che vengono da noi chiedendo asilo, non lasciandole sole nei loro piccoli mondi. Per integrare gli immigrati è necessario essere particolarmente severi con chi non rispetta i diritti civili. Per stare al caso: serve molta severità verso i femminicidi, verso i delitti in famiglia che siano perpetrati da cristiani o da musulmani. I diritti civili – e questo va detto soprattutto a chi crede nel relativismo – sono universali, e non riguardano le religioni ma lo stare insieme nel mondo. Si tratta dei diritti più elementari: diritto alla vita, al pensiero libero, allo studio, al movimento, alla parola autonoma, al matrimonio non imposto”. Così Dacia Maraini, la scrittrice italiana più tradotta al mondo, commenta all’HuffPost il caso di Saman Abbas, la ragazza di origini pakistane che sarebbe stata uccisa dai propri familiari, in provincia di Reggio Emilia, per aver rifiutato il matrimonio combinato con un cugino in Pakistan e anche – stando alle parole degli inquirenti – “per punirla dall’allontanamento dai precetti dell’Islam”.

Per fare integrazione, però, c’è bisogno che la politica prenda atto di alcuni fenomeni e ne discuta. In Italia il dibattito dopo il caso sembra silente.

“Certo. Ritengo che prima di tutto bisognerebbe discutere come riformare il diritto di cittadinanza, premiando chi si integra, chi impara bene l’italiano, chi conosce la Costituzione, chi rispetta le regole. Ecco, in questo gli antichi romani erano più bravi di noi: si diventava cittadini romani, ma pretendendo giustamente che si rispettassero le regole civili e sociali.”

Nelle ultime ore si registrano voci di forte condanna da parte del mondo musulmano.

“È naturale che accada. Non siamo di fronte a una questione etnica o religiosa. La religione musulmana non c’entra affatto. È come se condannassimo la religione cristiana per la caccia alle streghe, che è stato un fenomeno orrendo legato a un’interpretazione della religione cristiana basata sul puro potere di decidere della vita e del pensiero degli altri. Insomma, non è una guerra di religione: in Europa, nei secoli passati, noi cristiani abbiamo fatto di peggio,.

A cosa pensa?
“Penso ad esempio alla Santa Inquisizione che bruciava vivi gli eretici, che si insinuava nelle vite delle persone privandole delle minime libertà trattavano le donne come oggetti di proprietà. Le religioni di solito cominciano con un atto d’amore, ma quando diventano degli imperi, si occupano solo del potere, a costo di importo lo terrore. La religione musulmana è nata bellissima, ma poi c’è l’uso sociale e politico che ne viene fatto. Ecco: in nome dei diritti universali che riguardano tutti, di qualsiasi religione si tratti, insisterei nel dire che bisogna essere molto severi con chi non li rispetta, e generosi con chi li onora.

(Huffpost)

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