19 Aprile, 2024
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Giorgetti, Orlando, M5S e sindacati: pressing su Draghi per rivedere il blocco dei licenziamenti

Il ministro del Lavoro: “Ragioniamo sulla selettività”. Sindacati: “Sbloccarli a luglio è grave”. Fiom: “Revisione per settore? Non va bene”

Sul tema dei licenziamenti la partita non è ancora chiusa. Dopo l’apertura arrivata ieri dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti per una revisione dello sblocco in base ai settori produttivi, oggi il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha colto l’occasione per rilanciare il tema della selettività. “Sono contento che si stia sviluppando una riflessione che individua le criticità, poi discuteremo con quali strumenti affrontarli, ma il fatto che li si riconosca è utile a evitare una discussione ideologica. Il tema è come si plana su una situazione che sarà oggettivamente diversa senza determinare eccessivi costi sociali”, ha detto il ministro del Lavoro Andrea Orlando, alla Marchesini Group a Pianoro (Bologna). ” Io da subito – ha aggiunto- ho indicato la strada della selettività come strada su cui confrontarsi e riflettere”.

“C’è una coalizione ampia in cui si tratta di tenere insieme posizioni anche diverse – ha aggiunto Orlando – ho visto che si sta facendo strada un ragionamento sulla selettività rispetto ad alcune filiere. Se questo ragionamento c’è io sono pronto: naturalmente bisogna sempre ricordare che, se bisogna intervenire, va fatto subito perché i tempi sono abbastanza stretti”.

Oggi alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno incontrato i sindacati: ”È stato un incontro positivo durante il quale abbiamo ascoltato le loro istanze, dalla riforma delle politiche attive, agli ammortizzatori sociali. Si è parlato della cassa integrazione e del blocco dei licenziamenti. C’è la necessità di prolungare il blocco per alcuni mesi”, hanno dichiarato i parlamentari Niccolò Invidia, Teresa Manzo, Giuseppe Buompane e Nunzia Catalfo, ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, al termine dell’incontro con Cgil, Cisl e Uil a Montecitorio. “Non si tratta di un tema ideologico”, sottolineano riferendosi alla proroga del blocco dei licenziamenti. ”È necessario prima riformare gli ammortizzatori sociali e le politiche attive, muovendosi lungo il percorso avviato dal governo Conte II – proseguono gli esponenti M5s – e poi arrivare a uno sblocco. Ne va della tenuta sociale del Paese. Auspichiamo una convergenza di tutte le altre forze che compongono la maggioranza”.

I sindacati non intendono arretrare: il blocco dei licenziamenti è uno “dei temi che andrebbe affrontato perché pensare che dai primi di luglio in pandemia ancora aperta si possa tranquillamente andare a licenziare e non proteggere ancora il nostro sistema o trovare soluzioni più intelligenti sarebbe un errore grave”, ha detto Maurizio Landini, segretario generale Cgil. La segretaria della Fiom Francesca Re David ha messo paletti sulla selettività:  “Rivedere il blocco licenziamenti per settori? Non ha senso: come vediamo anche le aziende che vanno bene usano la cassa e i licenziamenti per riorganizzare”. Alcune aziende, ha attaccato Re David, prendendo spunto dal caso Elica, “fanno pagare alle lavoratrici e ai lavoratori per fare più profitto, non per non fallire, e lo fanno con uno strumento improprio. Il blocco dei licenziamenti – ha ribadito – deve durare fino alla riforma degli ammortizzatori come per tutti gli altri settori”.

(Huffpost)

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