20 Aprile, 2024
spot_imgspot_img

Ambiente. Roma, a rischio il “monumento naturale” del lago Bullicante

E’ arrivata in Campidoglio oggi la voce dei cittadini contro il disboscamento della zona privata a ridosso del parco protetto. C’è allarme per l’ecosistema del lago naturale più grande di Roma.

I residenti si sono svegliati una mattina di fine aprile e il pino di Aleppo, che svettava sui ruderi della fabbrica dismessa, non c’era più. Con l’albero, le ruspe hanno portato via, nell’area privata a ridosso del parco “Ex Snia”, anche parte dell’habitat naturale di molte specie di flora e fauna. Così stamattina la mobilitazione dei cittadini del quartiere prenestino, zona est di Roma, per proteggere la loro area naturale è arrivata fino a piazza del Campidoglio.

«È un ecocidio», denunciano, «serve un esproprio». Così un lungo corteo di bambini, giovani e adulti, è partito dal lago presente nel parco, portando rami e foglie in mano, come una “foresta” in cammino. La manifestazione ha fatto tappa sotto le scuole del quartiere che hanno collaborato, in questi giorni, con una raccolta firme per salvare l’area protetta. “Non è possibile, non possono farlo”, dicono tra loro i cittadini presenti.

Da dove parte questa storia? Le richieste delle associazioni che lavorano per la tutela del lago naturale e del parco sono le stesse da tempo. Ma l’attività delle ruspe, attivata da marzo dal gruppo Pulcini, ha accelerato il bisogno di certificare la tutela regionale di tutta la zona. Infatti l’area del Lago Bullicante è “Monumento naturale” dal giugno 2020, per volere del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Ma solo da inizio maggio 2021 la Regione ha autorizzato l’ampliamento dell’area protetta anche alla zona privata della fabbrica, per tutelarne conservazione, integrità e sicurezza.

Secondo i manifestanti è quindi possibile rivendicare il “vincolo paesaggistico”, anche se la zona è ancora formalmente fuori dall’area protetta. Anche Roma Natura, l’ente regionale che si occupa della protezione del parco, ha chiesto l’immediata sospensione dei lavori. Le attività di bonifica sarebbero state condotte in ogni caso in area privata, ma, come ha sottolineato a RomaToday l’assessore all’Urbanistica Luca Montuori, «non vuol dire che al loro interno si possa agire senza regole».

Facile intuire perché lo specchio d’acqua in questione sia conosciuto anche come “il lago che resiste”. E’ lunga la sua storia, ma rappresenta anche un po’ il simbolo della potenza della natura. Quello che oggi è il “Parco delle Energie”, all’interno di cui si trova il lago, nasce attorno ai ruderi di un’ex industria tessile, poi conosciuta come SNIA, dismessa da metà ‘900. Il lago è nato casualmente nel 1992, durante i lavori per la costruzione di un parcheggio sotterraneo, per la rottura di una falda acquifera. Da allora sono stati molteplici i tentativi di costruire edifici nel perimetro dell’area e di limitare il lago.

Oggi alla zona è riconosciuta una grande valenza naturalistica, quale «corridoio ecologico tra la Riserva naturale Valle dell’Aniene e il Parco dell’Appia antica» e un punto di incontro per gli abitanti del quartiere. Sono 300 le specie botaniche censite, 62 le specie di uccelli presenti e 3 gli habitat prioritari per l’Unione Europea. Fu anche un «punto di riferimento durante la Resistenza romana al nazi-fascismo»

(Avvenire)

Ultimi articoli