28 Marzo, 2024
spot_imgspot_img

Scarcerato il mafioso Giovanni Brusca: fu il killer di Falcone e del piccolo Di Matteo

L’ex fedelissimo di Totò Riina era diventato un pentito. Ha lasciato il carcere di Rebibbia

Giovanni Brusca è uscito da Rebibbia, a Roma, con 45 giorni di anticipo rispetto alla scadenza della condanna.

Ha lasciato il carcere dopo 25 anni, per fine pena, il boss mafioso, fedelissimo del capo dei capi di Cosa nostra, Totò Riina, prima di diventare un collaboratore di giustizia ammettendo, tra l’altro, il suo ruolo nella strage di Capaci e nell’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo.
La vedova del capo-scorta di Falcone: sono indignata
“Sono indignata, sono veramente indignata. Lo Stato ci rema contro. Noi dopo 29 anni non conosciamo ancora la verità sulle stragi e Giovanni Brusca, l’uomo che ha distrutto la mia famiglia, è libero. Sa qual è la verità? Che questo Stato ci rema contro. Io adesso cosa racconterò al mio nipotino? Che l’uomo che ha ucciso il nonno gira liberamente?…”. Tina Montinaro è la vedova di Antonio Montinaro, il caposcorta di Giovanni Falcone, ha appena appreso della scarcerazione di Giovanni Brusca e non nasconde la sua amarezza.

“Dovrebbe indignarsi tutta l’Italia e non solo io che ho perso mio marito ma non succede. Queste persone vengono solo a commemorare il 23 maggio Falcone e si ricordano di ‘Giovanni e Paolo’. Ma non si indigna nessuno”.
Per Tina Montinaro, che oggi è in Polizia a girare per le scuole per raccontare chi era il marito, l’angelo custode di Falcone, tutta la Sicilia “dovrebbe scendere in piazza”.
“Sono davvero indignata e amareggiata. Quando questi signori prendono queste decisioni, come la scarcerazione di Brusca, non pensano a noi familiari, non pensano alle vittime”.

“Lo Stato non sta dando un grande esempio – ha detto – Abbiamo uno Stato che ha fatto memoria per finta. Mancano le parole. Cosa c’è sotto? A noi la verità non è stata detta e lui è fuori e loro continuano a dire perché ha collaborato… E’ incredibile. O ha detto una verità che a noi non è stata raccontata”.
Insomma, per Tina Montinaro “c’è una giustizia che non è giustizia, allora è inutile cercare Matteo Messina Denaro, noi continuiamo a fare memoria, mi sa che c’è uno Stato che ci rema contro, una politica che ci rema contro…”.

(Globalist)

Ultimi articoli