18 Aprile, 2024
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Di Maio abbia coraggio e firmi i referendum sulla giustizia, lo sfida Salvini

Adesso Luigi Di Maio non si può nascondere. Non basta dire “mi scuso” con l’ex sindaco di Lodi per i cori manettari che ne accompagnarono l’arresto cinque anni orsono, salvo poi dire di pentirsene di fronte all’assoluzione.

(Anche perché significa che prima di una assoluzione si può dire di tutti a un imputato, ed è barbarie).

Il ministro degli esteri che con una lettera al Foglio passa dal giustizialismo al garantismo come se ingurgitasse una pillola, deve compiere un gesto più visibile. Concreto.
La sfida gliela lancia, rispondendogli sullo stesso giornale, Matteo Salvini. Se sulla giustizia ci deve essere una svolta, Di Maio ha una carta da giocare che sta nel referendum che vede collaborare la Lega con i radicali. Ci sta?
Scrive Salvini: “Troppo facile esprimere solidarietà per l’ennesimo caso di malagiustizia, se però non si muove un dito per cambiare la situazione”. Per il capo della Lega, i tempi “sono »finalmente maturi, anche nella coscienza dell’opinione pubblica, per mettere mano a un settore vitale per la nostra democrazia e che non può più andare avanti come se nulla fosse”, scrive ancora chiedendo di riformare il settore giustizia. “Propongo a Di Maio – è la richiesta al pentastellato – un impegno per sostenere i referendum che la Lega e il Partito radicale stanno preparando”.

(Corrieredellumbria)

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