20 Aprile, 2024
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Sciopero a Ravenna: “Non imbarchiamo armi per Israele”

Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti provinciali hanno proclamato l’astensione il 3 giugno: “Non saremo complici di quel tragico conflitto”

 

Dopo il rifiuto dei portuali a Livorno di imbarcare armi per il conflitto israelo-palestinese, la storia si ripete: questa volta a Ravenna, dove è andato in scena uno sciopero per andare contro il trasporto di materiale bellico per Israele, con l’organizzazione di un presidio.

Un esempio di solidarietà e protesta contro i metodi spicci della destra israeliana ora al governo che usa la forza in maniera spropositata contro un nemico che non può permettersi grandi spese militari: insomma, si tratta di un conflitto impari.

Visto che hanno saputo che il 3 giugno nel porto di Ravenna una nave imbarcherà armi dirette ad Ashdod e che c’è la possibilità che quel materiale “possa essere adoperato per alimentare una guerra che ha già mietuto centinaia di vittime tra cui bambini, donne e anziani e migliaia di feriti, soprattutto civili”, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti provinciali proclamano uno sciopero proprio per quella giornata.

Perché “i lavoratori del porto di Ravenna sentono la responsabilità morale di fare quanto sia nelle proprie possibilità per testimoniare il proprio impegno a favore della pace e si rifiutano di essere in qualsiasi modo complici di quel tragico conflitto o della messa in pericolo del fragile cessate il fuoco in corso”.

Ad annunciarlo, appunto, le segreterie provinciali dei sindacati dopo che sono venute a conoscenza che il 3 giugno la nave Asiatic Liberty dell’armatore Zim, ormeggerà alle banchine in concessione alla società Tcr per imbarcare, “tra l’altro, uno o più contenitori contenenti materiale ad uso bellico destinato al porto israeliano di Ashdod”.

Ma i sindacati “nel rispetto dell’articolo 11 della nostra Costituzione, sono contro l’uso della guerra come strumento per dirimere i conflitti e aderiscono all’appello del Santo Padre ‘affinché israeliani e palestinesi cerchino la strada della pace'”.

Da qui la protesta dei lavoratori della Cooperativa portuale e di quelli di Trc per il 3 giugno “relativamente ed esclusivamente a qualsiasi operazione o pratica amministrativa relativa all’imbarco di container contenenti materiali bellici destinati a qualunque delle parti in causa dell’attuale conflitto tra Israele e la Striscia di Gaza”.

Nella stessa giornata, all’ora prevista per l’arrivo dei container, i lavoratori della Cooperativa Portuale e del Terminal Trc organizzeranno un presidio di protesta nel parcheggio davanti al Terminal.

“Il mondo del lavoro e i lavoratori del porto di Ravenna vogliono contribuire, con questo atto concreto, alla ricerca di una soluzione al conflitto che crei le condizioni durature per la pace tra i popoli israeliano e palestinese e per il loro diritto a vivere pacificamente in un proprio stato libero”, mandano a dire le sigle sindacali.

(Globalist)

 

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