20 Aprile, 2024
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Cresce lievemente l’indice rt, ma la curva epidemica migliora 

Iss: “C’è cauto ottimismo”. Rezza: “Per la prima volta ricoveri e terapie intensive sotto la soglia di rischio”

“L’Rt questa settimana è stimato in lieve aumento a 0,89, con un intervallo di confidenza (0,85-0,91) ben al di sotto del valore di 1, il che vuol dire che in questa fase l’epidemia non sta ripartendo, ed anzi essendo sotto 1 tende a decrescere”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, al punto stampa al ministero sull’analisi del monitoraggio settimanale. “La curva italiana è in decrescita lenta, ma in questa settimana tutte le Regioni sono in decrescita”. “C’è una tendenza al miglioramento della situazione epidemiologica in questo momento” ma “la situazione esige sempre la massima cautela”, gli ha fatto eco il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.

Per Brusaferro, “il punto essenziale è quota 1, se l’Rt è sotto 1 anche con piccoli scostamenti c’è la certezza che la circolazione è in decrescita. Quindi non c’è contraddizione con il calo dell’incidenza. La curva cresce quando va sopra 1. E’ chiaro che si vedono alcune oscillazioni, che dobbiamo guardare con grande attenzione. Rilassando un po’ le misure qualcosa in più di circolazione ci può stare, e questo trova riscontro ma il problema è che la circolazione non faccia ripartire la diffusione”.

Scende ancora l’età mediana dei nuovi positivi, “ora 41 anni (la scorsa settimana 42), e anche quella dei ricoveri, 65 anni contro i 66 della settimana scorsa”, ha spiegato Brusaferro, aggiungendo che “tutte le fasce di età registrano un calo dei contagi, tranne la fascia 0-9 anni che è in leggera crescita”, mentre tra gli over 80 il calo è netto, “chiaro effetto delle vaccinazioni”.

Oggi “nessuno può escludere un aumento dei casi nei prossimi due mesi”, per questo è necessario “un invito alla cautela, anche se guardiamo ora alla situazione con un certo ottimismo” per “l’effetto delle vaccinazioni”, ha insistito Rezza.  “L’anno scorso siamo arrivati all’estate con un’incidenza più bassa di quella di oggi, quindi se si abbassasse ancora un po’ sarebbe una gran cosa”.

Intanto, “per la prima volta abbiamo sia l’occupazione delle terapia intensiva che quella delle aree mediche al di sotto della soglia minima”, ha precisato Rezza., secondo cui questo effetto “è dovuto in parte alle misure prese nelle settimane precedenti le riaperture, in parte gli effetti delle vaccinazioni, soprattutto sugli anziani”. Un effetto, ha aggiunto Rezza, che “potrebbe essere duraturo”.

Con una prospettiva di più lungo termine, il Covid-19 “probabilmente diventerà come l’influenza, infettando la popolazione ma senza conseguenze eccessive”, ha detto rezza. Ma “molto dipendera’ dall’andamento delle vaccinazioni”.

(Agi)

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