19 Marzo, 2024
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Primarie a Bologna: il duello Lepore e Conte tra nostalgici renziani e sinistra di sinistra

Fuori dalla competizione il M5s da un lato e Calenda e i centristi di Casini dall’altro. A seconda di chi vincerà faranno parte (o meno) della coalizione

 

Pd, Italia Viva, la sinistra-sinistra di Coraggiosa e Coalizione Civica. Sono questi i partiti che domenica 20 giugno parteciperanno alla sfida dei gazebo tra Matteo Lepore e Isabella Conti per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra alle comunali di Bologna che si terranno in autunno.
I Cinquestelle hanno deciso che di non aderire alle primarie di coalizione. Non vogliono impegnarsi a sostenere un vincitore chiunque sia. Se Sarà Lepore, alle elezioni vere si presenteranno assieme al centrosinistra. Se sarà Conti andranno per conto loro. Si tengono le mani libere anche Azione di Calenda e i centristi (i commercianti dell’Ascom e l’area che fa riferimento a Casini), pure loro interessati a salire sul carro solo se vincerà la “moderata” Conti.

Domani (sabato) l’altro candidato del Pd, Alberto Aitini, potrebbe annunciare il suo sostegno alla sindaca di San Lazzaro e presentarsi in ticket con lei alle primarie. Sarebbe la conferma della clamorosa spaccatura che esiste tra i Dem, con i nostalgici di Renzi, buona parte della corrente “Base riformista” ed esponenti di primo piano del partito come l’euro deputata Gualmini e il consigliere regionale Paruolo pronti a votare l’esponente di un altro partito contro Lepore, “delfino” del sindaco Merola e candidato del Pd, considerato troppo “di sinistra” e troppo legato al mondo della vecchia “ditta” bersaniana.

Lunedì si riunirà il comitato promotore delle primarie, nel quale siederà un rappresentante per ciascun partito della coalizione. E sempre da lunedì, fino al 20 maggio si potranno raccogliere le firme per le candidature. Chi intende correre ai gazebo ne dovrà consegnare almeno novecento. Per i candidati indicati dai partiti della coalizione le firme non sono necessarie, ma sia Lepore sia Conti sono intenzionati a raccoglierle ugualmente.
Il primo per rafforzare la rete della sinistra tradizionale che lo sostiene (Cgil, circoli Arci, il volontariato laico delle Cucine popolari, le Sardine, parte dell’associazionismo e del mondo economico e cooperativo).
La seconda per cercare di smarcarsi dal suo ingombrante sponsor e di presentarsi come indipendente, senza simboli e bandiere. Per farlo si è dimessa dalle cariche che aveva nel partitino di Renzi (componente dell’Assemblea e della cabina di regia nazionale), arrivando ad affermare:  “Non sono renziana sono isabelliana”. E, addirittura, a sostenere che “dopo essere stata la spina nel fianco del Pd, ora lo sono per Renzi”. A crederci, tuttavia, sono in pochi. “La differenza tra Lepore e lei”, è il commento che va per la maggiore in città “è che il primo è il candidato del Pd e non si vergogna di dirlo, la seconda è la candidata di Renzi e di Italia Viva ma cerca di nasconderlo”.

Al tavolo della coalizione e nella direzione del Pd sono state anche definite le regole per le primarie. Si potrà votare online, da remoto, solo se si ha già una identità digitale, lo Spid. Ci si dovrà registrare sulla piattaforma “partecipa” del Partito democratico e pagare con carta di credito i canonici due euro. Ai gazebo, invece, si voterà nel modo tradizionale, mettendo la croce sul nome del candidato nella scheda di carta e non al computer, nella piattaforma digitale. In questo caso non ci sarà pre-registrazione. Basterà presentarsi con un documento di identità, sottoscrivere il modulo di adesione al manifesto del centrosinistra e pagare i due euro. Primarie aperte, dunque, come volevano la Conti e Italia Viva, che confidano non solo nel voto dell’ala più moderata e renziana del Pd, ma anche in quello degli elettori di altri partiti. Che poi questi, se non vincerà la Conti, andranno ugualmente a votare per il centrosinistra alle elezioni vere, è tutto da vedere. Così come appare tutt’altro che scontato che Italia Viva resterà nella coalizione se a vincere sarà Lepore. Con i Cinquestelle che dicono “con Conti sindaco noi non ci saremo”  e con la sinistra-sinistra che di Renzi e Italia Viva non ne vorrebbe proprio più sapere.

(Globalist)

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