Il filosofo: E’ una constatazione di fatto: sono cresciute le diseguaglianze all’infinito, e la pandemia accentua ancora di più la cosa.

 

“La scuola, la sanità, tutto è tornato ad essere di classe in questo Paese. E’ saltato tutto ciò che era una tendenza, una prospettiva all’uguaglianza di condizioni”. “Apprezzo che almeno non sia uno strumento ipocrita”; registrerà in modo formale “se c’è una famiglia che può far studiare i figli all’estero, con corsi a destra e manca”. Il curriculum vitae dello studente che quest’anno debutterà all’esame di Stato è uno strumento classista ma almeno non ipocrita. A dirlo è Massimo Cacciari a Roberla Lanzara su Adnkronos.

“E’ una constatazione di fatto: sono cresciute le diseguaglianze all’infinito, e la pandemia accentua ancora di più la cosa. Mi dica questo – sollecita – Una laurea a Camerino vale come una alla Bocconi? E quanto costa in più studiare alla Bocconi rispetto a Camerino? La metà dei miei amici ha figli che studiano all’estero. Appena una famiglia ha soldi manda i ragazzi fuori”. Ma il cv dello studente è uno strumento formale che registra le diseguaglianze? “Almeno non è ipocrita – risponde il filosofo – Ed io apprezzo quando si fanno le cose in modo non ipocrita. Ci sono famiglie che possono far studiare i figli all’estero, fargli fare corsi a destra e manca e ci sono quelle che non possono. Esattamente come adesso – conclude – c’è chi sta in dad in villa con piscina e chi chiuso in quattro in una stanza”.

 

Il curriculum dello studente introdotto dalla legge 107 del 2015 è stato disciplinato dal decreto legislativo 62 del 2017. Da quest’anno accademico sarà allegato al diploma di Maturità.

(Globalist)

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