28 Marzo, 2024
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Neofascismo, 800 persone assembrate e saluti romani al presidio per ricordare Sergio Ramelli

In via Paladini il presidio nell’anniversario della morte del giovane del Fronte della Gioventù convocato da CasaPound, Forza Nuova e LealtàAzione

Centinaia di braccia tese. Circa 800 militanti di estrema destra si sono ritrovati dalle 18 in avanti in via Paladini a Milano, Città Studi, per un presidio statico, molto più di un assembramento, con tanti senza mascherina, davanti alla targa e alla scritta “Ciao Sergio”. La manifestazione, come ogni anno, è per commemorare la morte di Sergio Ramelli, lo studente e attivista del Fronte della Gioventù ucciso in un agguato mentre rientrava a casa da un gruppo di Avanguardia Operaia e morto dopo 47 giorni di agonia il 29 aprile 1975. A causa delle restrizioni sanitarie in vigore, non è stato autorizzato il corteo con il quale ogni anno i militanti di estrema destra, da Casa Pound a Lealtà Azione e Forza Nuova, celebrano il ricordo dello studente diciottenne ucciso a colpi di sprangate non era autorizzato. Ma i manifestanti non hanno rinunciato al saluto romano e al rito del “presente” per celebrare la memoria del camerata Ramelli: uno di loro ha scandito per tre volte la frase “Camerata Sergio Ramelli” e per tre volte i presenti hanno ripetuto “Presente”.

La Digos e la questura hanno monitorato il presidio e proveranno a identificare i volti – molti dei quali senza mascherina – delle centinaia di braccia alzate per il saluto romano, un gesto che dovrebbe innescare una denuncia automatica per apologia al fascismo. Presenti anche alcuni personalità politiche come Massimiliano Bastoni (Lega), Carlo Fidanza e Paola Frassinetti (Fratelli d’Italia), Gianluca Iannone e Francesco Polacchi (Casapound).

La memoria di Ramelli è stata per anni terreno di scontro ideologico a Milano, fino a quando nel 2014 l’allora sindaco Giuliano Pisapia, il primo di centrosinistra, decise di partecipare alla cerimonia ufficiale che ogni anno ne ricorda la morte in via Paladini. Una cerimonia ufficiale, l’unica prevista, che è avvenuta anche in giornata, con il sindaco Beppe Sala presente nei giardini di via Pinturicchio dove c’è un piccolo monumento dedicato allo studente.

Alla stessa ora, in via Goldoni, l’area antagonista si è ritrovata in presidio per ricordare la morte di Gaetano Amoroso, operaio e militante comunista aggredito il 27 aprile 1976 da militanti di estrema destra e morto tre giorni dopo da militanti.

(La Repubblica)

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