19 Aprile, 2024
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Dl Covid, la maggioranza trova l’intesa sul coprifuoco alle 22: “tagliando” e revisione a maggio. Bocciata la proposta di Fdi

Forza Italia e Lega non votano l’odg di Meloni. Ma Salvini insiste nel chiedere l’abolizione del divieto. Intervento di Draghi per sbloccare l’impasse . “Il governo valuterà nel prossimo mese sulla base dell’andamento del quadro epidemiologico”

 

Continua lo scontro sul coprifuoco. La Camera con 48 favorevoli, 233 contrari e 8 astenuti ha respinto l’ordine del giorno, presentato da Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, che impegnava l’esecutivo “a valutare l’opportunità, nei provvedimenti di prossima emanazione, di assicurare che nelle zone gialle i ristoranti possano rimanere aperti fino alle 24”. Forza Italia e Lega non hanno votato. A favore Fdi e l’Alternativa c’è. Le divisioni in maggioranza sono riesplose in occasione del voto sugli ordini del giorno al decreto Covid, testo approvato dalla Camera con 309 voti a favore, 20 contrari e tre astenuti e che ora passa al Senato. Per due volte il governo è stato costretto a chiedere una sospensione della seduta per condurre le trattative. Sul tavolo sette ordini del giorno, ma sono stati due in particolare, quelli presentati da FdI e dalla Lega contro il limite del coprifuoco alle 22, a dividere la maggioranza. Da una parte dunque Lega, Forza Italia e Italia viva, favorevoli come il partito di Giorgia Meloni a ritoccare l’orario contenuto nel dl riaperture. Dall’altra Pd, Leu e una parte dei M5S, favorevoli a mantenerlo. Per provare a sbloccare l’impasse è intervenuto il premier Mario Draghi per promuovere una mediazione che ha portato a un accordo. E il nuovo testo nell’odg della maggioranza “impegna il governo a valutare nel mese di maggio sulla base dell’andamento del quadro epidemiologico oltre che dell’avanzamento della campagna vaccinale l’aggioramento delle decisioni prese con il decreto 52 del 2021, anche rivedendo i limiti temporali e di spostamento”.

“Vedremo chi avrà il coraggio di sostenere in Aula l’Odg di Fratelli d’Italia per abolire il coprifuoco – aveva scritto su Facebook la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, prima della trattativa e della votazione – Fratelli d’Italia continuerà a battersi, in Parlamento e fuori, per abolire questa misura folle e dannosa”. Poi la sospensione dei lavori dell’Aula della Camera. E una volta trovata l’intesa, Meloni è tornata alla carica: “È una scelta folle che state facendo, non c’è bisogno di riformulare l’odg” sull’orario del coprifuoco “in base all’andamento epidemiologico. Il governo ci sta forse dicendo che finora il coprifuoco è una misura che non tiene conto dell’andamento epidemiologico? Oppure il governo sta dicendo che abbiamo ragione noi? Il coprifuoco è una misura punitiva, è illeggittimo, inutile, devasta le imprese. Chiediamo quindi che venga abolito adesso”. E sui social ha continuato: “Assurdo! Bocciato l’odg di Fratelli d’Italia per abolire il coprifuoco: mentre FdI ha votato per abolire questa misura irrazionale e liberticida, tutti i partiti di maggioranza hanno votato a favore o non hanno partecipato alla votazione. Da non crederci…”.

Matteo Salvini parlando con i giornalisti fuori dal Senato ha commentato: “L’Odg votato oggi dalla Camera significa che la Lega non fa i capricci ma rappresenta l’esigenza di milioni di italiani che vogliono tornare al lavoro e alla libertà. Rivedere le riaperture e il coprifuoco già da maggio se i dati migliorano è una conquista non della Lega ma degli italiani di buon senso”. Nel dibattitto oggi si è inserito anche Matteo Renzi, leader di Italia viva: “Io la penso come Stefano Bonaccini: è ovvio che vada rivisto il coprifuoco delle 22. Lo sanno tutti e privatamente lo dicono tutti: così non ha senso”.

Due odg di FdI sul coprifuoco

Sono due gli ordini del giorno presentati da FdI al decreto Covid di marzo, all’esame della Camera, che mirano ad eliminare il coprifuoco, confermato invece dal governo a partire dalle ore 22 e fino alle 5 di mattina nell’ultimo provvedimento licenziato dal Cdm, seppur con l’assicurazione data alle forze di maggioranza di una verifica verso metà maggio per valutare un eventuale allentamento della misura. Ma FdI, con i due ordini del giorno, ha provato a mettere in difficoltà la maggioranza e, di conseguenza, l’esecutivo, tentando di insinuarsi nelle divisioni che stanno mettendo in fibrillazione da giorni proprio le forze che sostengono l’esecutivo, con la Lega che non solo si è astenuta in Cdm sul decreto, ma ha lanciato una raccolta firme on line proprio contro il coprifuoco. E anche Italia viva e Forza Italia insistono, seppur con toni meno tranchant, affinché la misura sia quantomeno allentata, magari spostando alle 23 l’avvio del coprifuoco, tanto più, è la tesi, ora che i ristoranti potranno restare aperti anche a cena.

Per risanare la spaccatura in Aula sul voto degli odg di FdI, il governo ha lavorato a una riformulazione del testo, quello specifico sull’abolizione del coprifuoco, che ne ‘depotenzi’ la portata, magari con la sottolineatura “valutare l’opportunità” e “sulla base dei dati epidemiologici”.

L’altro testo affronta il tema del coprifuoco parlando dell’orario dei ristoranti, e FdI chiede di prolungarne l’apertura fino a mezzanotte nelle zone gialle, quindi di fatto eliminando il coprifuoco alle 22. Nell’odg si legge: “Studi confermano che all’aria aperta le possibilità di contagio sono rare, e per questo appare illogico limitare le riaperture di bar, pub e ristoranti con spazi esterni – laddove concesse – all’orario delle 22 che di fatto ne limita fortemente l’attivita’; è ormai improcrastinabile il rilancio delle attività produttive ed è un’esigenza prioritaria tutelare la forza lavoro ad essa connessa; l’unico modo per poter garantire tutto ciò è iniziare a produrre, riaprendo o quanto meno riducendo gli orari di chiusura obbligata; nelle ‘zone giallè il livello di rischio legato al contagio è basso e ad oggi avrebbero già numeri da zona gialla almeno tredici tra regioni e province autonome, fatto che si può tradurre in una prima possibilità di ripresa per migliaia di esercizi commerciali legati alla ristorazione, ancor più se le aperture fossero prorogate fino alle 24, impegna il Governo a valutare l’opportunità, nei provvedimenti di prossima emanazione, di assicurare che nelle zone gialle i ristoranti possano rimanere aperti fino alle 24”.

Salvini contro il coprifuoco

Il coprifuoco “è una richiesta di tutti i sindaci e tutti i governatori”, anche del Pd. “È un’iniziativa di buonsenso”, ha dichiarato Matteo Salvini, ospite a “L’aria che tira” su La7. Il leader della Lega insiste, dopo aver avviato una raccolta firme online per chiedere l’abolizione del coprifuoco. “Tenere la gente chiusa in casa fino al 31 luglio è follia, chiediamo che a metà maggio si faccia un tagliando”, ha aggiunto. “La firma arriva dai cittadini: quella sul coprifuoco non è una battaglia partitica. Lo stesso Draghi mi ha detto che se cambiano i numeri si apre”.

Zingaretti: la petizione di Salvini? Danno contro gli  italiani

La raccolta firme di Salvini sul coprifuoco, per Nicola Zingaretti è “un danno contro gli italiani. Tutti gli imprenditori, gli artigiani e i lavoratori in difficoltà hanno il diritto di avere delle certezze e se il Governo decide una cosa non è pensabile che, chi ne fa parte, raccolga delle firme. È l’opposto di quello che serve. Il livello dei contagi e le varianti non consentono di superare il limite di orario del coprifuoco, se cambieranno queste cose si modificherà anche il coprifuoco – ha detto il presidente della Regione Lazio ospite su Skytg24 – Così facendo si danneggia la credibilità della maggioranza, è un’immagine triste. La mia valutazione si sta confermando, alcuni nella maggioranza ci stanno non perché convinti, ma perché costretti”.

Renzi: coprifuoco alle 22 non ha senso

Anche Matteo Renzi è intervenuto nel dibattito politico sul coprifuoco. “Io la penso come Stefano Bonaccini: è ovvio che vada rivisto il coprifuoco delle 22. Lo sanno tutti e privatamente lo dicono tutti: così non ha senso. Dunque, nei prossimi giorni il coprifuoco andrà tolto o l’orario prolungato. Regalare questa battaglia a Salvini, a mio giudizio, è un errore politico di quelle forze di maggioranza che, sognando, immaginano un Papeete2 – ha scritto nella enews – Pensano, cioè, che – provocandolo sul coprifuoco – Salvini cada nel tranello e reagisca d’impulso, uscendo dalla maggioranza. Ma Salvini non ci pensa neppure, la lezione dell’estate 2019 gli è bastata e avanzata”. “Dunque, io ho un modesto suggerimento rivolto a tutti. Evitiamo la guerra degli orari, recuperiamo il buon senso e continuiamo sulla strada delle vaccinazioni e delle riaperture: dove si è vaccinato di più, da Israele agli Stati Uniti, già si è tornati a vivere. E lavoriamo insieme per l’Italia senza polemiche di parte. Che dite? Sono un ingenuo ottimista”.

Soddisfatto che la maggioranza abbia trovato l’intesa sul coprifuoco iIl presidente dei senatori di Italia viva Davide Faraone: “Rivedere i limiti orari serali sulla base dell’andamento dei contagi è un gesto di buonsenso che va nella direzione delle riaperture. È importantissimo tornare a vivere, se prevarrà la responsabilità e se la campagna vaccinale proseguirà, come deve, anche questa ultima limitazione verrà meno molto presto”.

Orlando: coprifuoco non è una bandierina da agitare

Per il ministro del Lavoro Andrea Orlando “il coprifuoco non è una bandierina da agitare”, ha osservato durante la trasmissione ‘L’aria che tirà su La7, intervistato sulla posizione di Matteo Salvini e Matteo Renzi. “Siamo tutti contro il coprifuoco – ha specificato – bisogna capire quando si può compiere il passo successivo se i numeri ci conforteranno e la situazione sotto controllo allora si potrà”. Secondo Orlando quello di Renzi, di non lasciare cioè il tema delle chiusure al leader della Lega, “è un argomento stravagante: bisogna capire se la campagna è giusta oppure no, perché ci sono tante battaglie che sposa Salvini e non me le intesterei, francamente”. Rispondendo ad una domanda sulla presenza di Salvini al Governo, Orlando ha detto: “Noi lavoravamo per un’altra formula non è mistero, ma non è stata possibile: credo sia stato importante e utile per il Paese che Draghi abbia colmato la lacuna e il vuoto che si era venuta a determinare per il venire meno di quell’ipotesi; adesso Salvini si è detto disponibile a sostenere nell’interesse nazionale il governo, lo dovrebbe fare. Io sono abbastanza grande da ricordare – ha concluso – che i governi nei quali chi sta al governo poi partecipa anche alle manifestazioni contro il governo non hanno una vita molto facile”.

(La Repubblica)

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