Nell’ambito delle attività  previste dal PTOF (Piano triennale dell’offerta formativa) e per contribuire a sensibilizzare gli studenti ad un uso corretto e consapevole dei social, riflettendo, al contempo, sull’importanza del rispetto nei confronti di ogni scelta ed espressione di ciascun individuo, l’Istituto Comprensivo di Bracciano, nella mattinata di lunedì 26 Aprile 2021 è riuscito finalmente  ad ospitare, dopo vari rinvii a causa dell’emergenza sanitaria in corso e ad onorarsi della sua presenza, la dottoressa Teresa Manes.

Giurista ed esperta in scienze criminologiche, nonchè mamma amorevole di due figli maschi, la signora Manes ha subito, nel 2012, la perdita straziante del suo primogenito Andrea, allora quindicenne, suicidatosi a causa di scherni on line, subiti e non denunciati, al cui contrasto la signora ha voluto fortemente dedicare, dopo una fisiologica, sofferta fase di elaborazione di un lutto così inaccettabile, tutta la sua energia e vitalità residue.

Affinchè la morte di Andrea potesse rivestirsi di un minimo senso ed  essere di monito alle giovani generazioni, la dottoressa Manes, nel frattempo diventata presidente dell’ A.I.PRE.B (Associazione italiana prevenzione bullismo), non si è da quel momento in avanti risparmiata incontrando, nel corso di svariate occasioni ed iniziative, gli studenti di scuole di diversi ordini e gradi, interagendo con loro, raccontando e facendosi raccontare, ribadendo l’importanza del rispetto per le idee e l’orientamento di ogni singola persona, del peso delle parole e di un uso corretto e consapevole dei social media.

Alla presenza di una classe terza(media)del nostro Istituto, collocata in Aula Magna nel plesso di via C. Marchi e collegata, attraverso la piattaforma di Istituto Teams, con il resto delle classi terze,  ognuna nella propria aula, la dottoressa Manes, dopo l’affettuosa e toccante presentazione da parte della nostra dirigente, prof.ssa Lolli Lucia, che l’aveva fortemente voluta ed invitata fin dall’a.s.2019-20, ha iniziato il suo intervento raccontando, ad una platea attenta, l’adolescenza di Andrea  e del loro rapporto positivo ed affettuoso che pure non è bastato a permetterle di sospettare l’instaurarsi ed il perdurare di uno stato di profondo disagio e  malessere, nel figlio.

“Di Andrea hanno fatto notizia i pantaloni rosa, (risultato di un lavaggio sbagliato in lavatrice), lo smalto alle unghie, il suo suonare il pianoforte. Poco o nulla si è parlato, invece, delle incertezze, dei dubbi, degli ostacoli, delle contraddizioni e delle ambivalenze che, nella preadolescenza e nell’adolescenza, segnano il passaggio dall’infanzia all’età adulta…

Il vero problema è la solitudine nella quale i ragazzi si trovano a vivere quando si sentono “diversi” all’interno della comunità dei pari, senza ricevere aiuto da mediatori qualificati che sappiano cogliere le loro richieste di sostegno e dare una risposta piena e competente ai loro dubbi e problemi.

Quella di Andrea, il ragazzino quindicenne deriso su Facebook e additato come omosessuale, è un’altra giovane vita spezzata, strappata alla famiglia e alla scuola, intorno alla quale soltanto un percorso giudiziario e al contempo un percorso terapeutico di elaborazione del lutto e di consapevolezza delle responsabilità… potranno forse fare giustizia”

(cit. dottoressa M.R Parsi).

I ragazzi di terza, in presenza in Aula Magna e a distanza nelle aule, attraverso la piattaforma di Istituto, concentrati e partecipi, preparati all’incontro dalle loro insegnanti di Italiano che gli avevano già proposto in lettura ed analisi il libro “Andrea oltre il pantalone rosa”, hanno visionato alcune slides proposte ed ascoltato con estrema attenzione il racconto della signora Manes ed il suo invito a non subire e a denunciare con fermezza i fenomeni di bullismo e cyberbullismo; hanno anche potuto interagire con lei, in presenza e a distanza, ponendo domande e  proponendole letture di toccanti riflessioni e considerazioni personali.

La presentazione di un dolore così intimo e  profondo, abbracciato e trasformato in intento propositivo, il confronto e lo scambio avvenuti, nel corso della mattinata, nell’Istituto Comprensivo di Bracciano, già protagonista di numerose altre iniziative simili, di contrasto cioè agli odiosi fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, si sono rivelati decisamente proficui, toccanti e dal chiaro intento educativo; interventi del genere, secondo la dottoressa Manes si rivelano  necessari affinché la società preveda investimenti costanti sulla formazione ed il maturare di una coscienza empatica. L’incontro di oggi ha aggiunto un tassello, seppur minimo ma preziosissimo per il carico emotivo che ha implicato, al fermo intento della comunità educante di creare, attraverso una guida ed una mediazione competente, una società preparata, formata, accogliente e che risulti sempre più rispondente ai bisogni ed alle molteplici richieste di aiuto, provenienti dai nostri figli e studenti.

In loro, l’evento vissuto produrrà sicuramente il ricordo di una giornata emotivamente molto significativa, carica e coinvolgente che, attraverso le parole di una madre così duramente colpita ma capace di mettere a nudo il suo dolore,  si è rivelata ricchissima di spunti di riflessione e di insegnamenti volti a prevenire e affrontare i deprecabili fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, oggi socialmente sempre più diffusi ma finalmente sanzionati, insieme all’ enorme carico di malessere e disagio che, purtroppo, entrambi inevitabilmente comportano.

Prof.ssa Grazia Lovino

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