28 Marzo, 2024
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Lite sul coprifuoco, Letta: “Lega via dal governo se non vuole starci”

Gelmini: “Al ristorante fino alle 22? No multe”. Ma il Viminale smentisce

Il leader del Pd replica a Salvini che sceglie la festa della Liberazione per lanciare la raccolta firme contro il divieto di uscire di casa dopo le 22: “Se un partito dentro la maggioranza non vota, bisogna trarne le conseguenze. Non possiamo sbagliare adesso con le riaperture, salterebbe l’estate”

Sul coprifuoco anti-Covid, per il momento fissato ancora alle 22, continua a consumarsi lo scontro politico. Un braccio di ferro che scuote la maggioranza di governo. La Lega, infatti, dopo aver scelto la strada dell’astensione in Cdm, ora battezza proprio il 25 aprile, festa della Liberazione, per lanciare online una raccolta firme che punta ad abolire un divieto – quello di uscire la sera dopo un determinato orario – confermato nel nuovo decreto (entra in vigore domani) varato dal governo. Quel governo di cui la Lega fa parte assieme a Pd, M5S e Forza Italia. Fratelli d’Italia, che col Carroccio sta nella coalizione di centrodestra ma che rispetto all’esecutivo Draghi è rimasto all’opposizione, subito si è accodato alla campagna social lanciata da Matteo Salvini. La replica, tuttavia, arriva a stretto giro dal Pd. Infatti, è il suo segretario, Enrico Letta, a usare parole nette per stigmatizzare quanto sta accadendo: “Se la Lega non vota, bisogna trarne le conseguenze. Chi non vuole stare al governo non deve stare al governo”. Salvini su Twitter gli risponde: “Il segretario del Pd Letta non si fida degli Italiani e li vuole tenere ancora chiusi in casa. Io mi fido degli Italiani e vorrei che tornassero a vivere, lavorare, sorridere. #nocoprifuoco”.

Non solo. Alle parole della ministra degli Affari regionali, la forzista Maria Stella Gelmini, che sempre rispetto al coprifuoco ha abbozzato una linea “morbida” lasciando intendere che si potrà rimanere seduti ai tavoli dei ristoranti fino alle 22 e che il successivo ritorno a casa non sarà sanzionabile (anche se sarà stato sforato il coprifuoco), è il Viminale a smentire senza se e senza ma: no alle interpretazioni personali della legge.

L’appello social di Salvini: “No coprifuoco”

Nel giorno della Liberazione, il leader della Lega lancia la nuova campagna contro le limitazioni del coprifuoco. “Almeno in quelle città dove la situazione è sotto controllo – spiega – diciamo no coprifuoco, no vincoli, no chiusure, no restrizioni. Nome, cognome e un click per dire no al coprifuoco’. In meno di un’ora già ”oltre tremila adesioni”. “Il coprifuoco fino a luglio non ha nessun senso, nemmeno fino a maggio”, se sul sito alla fine ”saremo un milione” possiamo essere “liberi”, ha detto Salvini, cui si lega idealmente l’appello lanciato sempre sui social da Giorgia Meloni, di Fratelli d’Italia. “La libertà, mentre la celebriamo, non è più scontata a oltre 70 anni dall’inizio della nostra Repubblica democratica, e ad oltre un anno dall’inizio della pandemia, il governo ancora pensa di potersi arrogare il diritto di decidere se e quando gli italiani possano uscire di casa. Appello a tutti coloro che credono nel valore della libertà: aiutateci ad abolire il coprifuoco”, scrive Meloni che aggiunge: “Il 28 aprile Fratelli d’Italia voterà a favore della mozione di sfiducia per mandare a casa il ministro Speranza. Faccio un appello al buonsenso di tutte le forze politiche per fare altrettanto. Nel frattempo, la nostra petizione online per sostenere la mozione va avanti con successo”. Anche Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fdi alla Camera, sostiene che “il coprifuoco non limita la pandemia ma la libertà. Solo in Parlamento si potrà prendere una posizione per abolirlo definitivamente, grazie a un ordine del giorno presentato da Fratelli d’Italia e che verrà discusso martedì: le forze politiche potranno eliminare un inutile e totalmente inefficace strumento per combattere il Covid”. Mentre per il senatore di Liberi e Uguali, Francesco Laforgia, la raccolta firme lanciata dalla Lega contro il coprifuoco “è fuori dal mondo. A questo punto – prosegue – è urgente un chiarimento dentro alla maggioranza. La condizione di un partito che sta al governo e contemporaneamente guida battaglie di opposizione su misure che riguardano la vita e la salute degli italiani non è ammissibile”.

Sulla questione coprifuoco e riaperture, in serata, è intervenuto pure il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, partecipando alla trasmissione su Rai 3 ‘Che tempo che fa’: “Sulle vicenda delle 22 o delle 23 del coprifuoco mi sembra un’ora di tempo che avrebbe dato molto tempo ai locali pubblici e poco al covid. Partiamo con tutta la prudenza del caso ma anche con il buonsenso. Poi non c’è dubbio che se andiamo tanto in giro ci infettiamo – ha aggiunto il governatore – e vorrei ricordare che io ho chiuso i ristoranti durante il festival di Sanremo perché non mi piacevano tante persone in giro. Alla fine se prendiamo la proiezione dell’andamento del Covid dello scorso anno e ci mettiamo i vaccini allora forse la situazione cambia. Direi – ha concluso Toti – che bisogna stare più attenti ora che riapriamo rispetto a quando eravamo chiusi”.

La replica di Letta: via dal governo

Letta, intanto, non ci sta. E in tv, durante la trasmissione Mezz’ora in più su Raitre, si è rivolto a Salvini riguardo la raccolta firme online che punta ad abolire il coprifuoco: “Draghi ha tenuto il punto ed ha fatto bene. Non voglio creare problemi voglio che il governo vada avanti due anni, ma non può succedere di nuovo che un partito dentro la maggioranza non voti. Chi lo fa deve tirare le conseguenze, chi non vuole stare al governo non deve stare al governo – spiega il segretario del Pd – Oggi Salvini sta raccogliendo firme contro il coprifuoco deciso dal governo di cui lui fa parte, sono nel cuore delle persone che perderanno un’opportunità con la chiusura alle 22”. “Se sbagliassimo adesso” con le riaperture “e si dovesse richiudere salterebbe l’estate… Non ci sono buoni o cattivi che vogliono togliere o mettere il coprifuoco, le riaperture devono essere in sicurezza ed irreversibili”.

Dello stesso parere, Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera: “Non si può stare al governo e contemporaneamente ogni giorno attaccarlo. Salvini ora si inventa una raccolta di firme contro la decisione del governo, di cui fa parte, sul coprifuoco. È inaccettabile. Salvini decida se stare dentro o fuori dal governo”.

Gelmini: “Al ristorante fino alle 22, no multe”

“C’è stata qualche polemica sul coprifuoco e sulla difficoltà per i ristoratori ad erogare i propri servizi la sera”, ha detto Gelmini parlando al Messaggero. “Ma voglio chiarire un punto: chi va a cena fuori può stare tranquillamente seduto al tavolo fino alle 22 e poi, una volta uscito dal locale, far ritorno a casa senza alcun rischio di ricevere sanzioni”. Parlando dell’ultimo decreto, ha osservato, “si poteva fare di più, ma qualcuno voleva fare molto di meno. Le riaperture sono una vittoria per gli italiani. Quasi tutta Italia è in zona gialla, i nostri ragazzi tornano a scuola, ripartono tante attività economiche”. “I dati dei contagi stanno migliorando costantemente e la campagna vaccinale è entrata nel vivo: ormai siamo quasi a 400mila inoculazioni al giorno. Se continua il trend positivo a metà maggio si cambia il coprifuoco e il nostro obiettivo è quello di abolirlo. Si riaprono nuove attività”. Poi: “Dal 1 giugno vogliamo i ristoranti al chiuso aperti anche a cena, vogliamo che riparta il settore del wedding e va risolto l’incidente sui centri commerciali che devono poter aprire anche durante i week end”. Rispondendo ai rilievi del leader della Lega Salvini: “Tutti vogliamo riaprire il prima possibile. Con lo scorso governo l’eccessivo rigorismo ha creato situazione complicate per il Paese. Adesso stiamo lentamente riportando l’Italia alla normalità. Ma tutto deve essere graduale, il virus è ancora tra di noi e non possiamo correre il rischio di sciupare il buon lavoro fatto sinora”.

Ma il Viminale smentisce

“La legge e la circolare del Viminale sono chiari. Il ritorno a casa è previsto proprio alle 22, anche per chi cena all’aperto: se c’è qualcosa da dire sugli aspetti di sicurezza non è il caso lo faccia la ministra degli Affari regionali”. Il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia è intervenuto per fare chiarezza dopo le parole della ministra Gelmini che ha affermato che si può restare seduti nei ristoranti per mangiare all’aperto fino alle 22 e poi tornare a casa. “In Italia l’unica voce credibile e autorità competente in questo senso è quella del ministro dell’Interno. “Evitiamo pertanto interpretazioni personali che possano ingenerare confusione tra i cittadini e mettere in difficoltà le forze dell’ordine – ha ribadito – il coprifuoco al momento è alle 22”.

Nel decreto infatti resta specificato che il coprifuoco, cioè l’orario in cui uno deve essere a casa, è fissato alle ore 22. Concetto sottolineato anche ieri dalla circolare del Viminale inviata dal capo di gabinetto Bruno Frattasi ai prefetti con le indicazioni per l’applicazioni del decreto. Pertanto, sorprendono le parole della ministra di Forza Italia. Il centrodestra d’altra parte con Matteo Salvini attacca, lanciando con una diretta sui social il sito ‘No Coprifuoco’: “Combattiamo questo pregiudizio per cui qualcuno vede solo rosso, per ideologia vede solo rosso. Oggi è il 25 aprile: parliamo di libertà”.

(La Repubblica)

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