Un seminario in una scuola non è la riproposizione esanime di concetti, un’attività sempre uguale a sè stessa in cui il relatore snocciola concetti ex cattedra, per quanto esaustivi, pertinenti e promossi con competenza ed efficacia comunicativa. Qualunque sia l’argomento trattato, un congresso scolastico non è il mero soliloquio di un dispensatore a vantaggio univoco di una platea di beneficiari, quanto piuttosto uno scambio di informazioni e orizzonti, epoche generazionali a confronto, rimbalzo di aspettative e delicata operazione di equilibratura tra anime.

Quello realizzato stamattina all’istituto tecnico Luca Paciolo di Bracciano ha confermato il postulato del do ut des, due ore in cui sono andato per lasciare una traccia, e mi sono congedato portandomi via piccoli frammenti di aspettative soddisfatte, schegge di spontaneo apprezzamento, gli allori di un’attenzione mai venuta meno, un incontro in un tempo senza tempo con un denominatore di utilità, compostezza, funzionalità e professionale cortesia a far da cornice organizzativa dell’evento.

L’Agone, rappresentato per l’iniziativa dall’instancabile presidente Giovanni Furgiuele, ha ricevuto l’ accoglienza calorosa del dirigente scolastico, prof.ssa Cosima Stefania Elena Chimienti e dell’intero corpo docente, la cui gratitudine e considerazione erano riposte oltre le appropriate parole di circostanza; il dirigente ha infatti dichiarato che dall’inizio del terribile periodo pandemico, dal quale non sembra ancora possibile riemergere verso una funzionalità didattica soddisfacente, quella odierna è stata l’unica proposta extracurricolare autorizzata poiché fortemente voluta in ragione dell’importanza attribuita alle tematiche affrontate.

“I rischi della Rete”, questo il titolo dell’incontro della mattinata, è stato realizzato nel paradosso di una meticolosa infrastruttura tecnologica che ha permesso la partecipazione da remoto di tutti i cicli scolastici dell’istituto (a eccezione delle classi quinte, assorbite dalla doverosa preparazione dell’esame di maturità); un buon supporto informatico ha consentito a tutti i ragazzi di seguire e interagire sia dalle rispettive aule, in presenza al 50%, sia da casa alla restante metà di loro; una sola (metà) classe, un IV anno ad indirizzo informatico, era presente nell’ampio salone che ha garantito le distanze interpersonali necessarie. Pochi volti in rappresentanza di quasi settecento ragazzi che hanno fatto onore all’impegno instancabile di una scuola viva, efficiente e operosa nonostante le difficoltà.

Sono stati esaminati i rischi relazionali, comportamentali e strumentali sottesi all’utilizzo del Web; un’analisi fatta attraverso la lente della psicologia dei comportamenti e della comunicazione, della giurisprudenza e della cronaca, mantenendo un filo conduttore fruibile e sinergico che si è sviluppato attraverso il raffronto altalenante tra opportuni accenni teorici e concreti riferimenti casistici.

“Il primo di una serie a venire”, è stato l’auspicio formulato dalla prof.ssa Chimienti nella soddisfatta fase di chiusura, che testimonia l’ennesimo obiettivo centrato.

dott. Gianluca Di Pietrantonio, criminologo forense

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