18 Aprile, 2024
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Cartabia convoca Macina: “Una posizione istituzionale richiede riserbo sulle vicende giudiziarie”

Azione, Iv e FI contro la sottosegretaria. La Lega chiede le dimissioni

 Lei si difende:  “Il caso non va politicizzato”. L’Associazione nazionale dei magistrati attacca Grillo. La appoggia solo Mario Perantoni, il presidente cinquestelle della commissione Giustizia della Camera

 

ROMA –  Il caso Macina impazza per tutta la giornata. Lei, sottosegretaria alla Giustizia per conto di M5S, sospetta che Giulia Bongiorno, l’avvocata della ragazza che accusa il figlio di Grillo e altri tre ragazzi di averle usato violenza, abbia mostrato a Salvini un video. Lo dice in un’intervista al Corriere. Esplode il caso. Che inevitabilmente finisce sul tavolo della ministra della Giustizia Marta Cartabia. Che, poco dopo le 18, convoca in via Arenula la sua sottosegretaria. Il colloquio sarebbe stato lungo quanto basta e disteso. Alla fine il chiarimento ci sarebbe stato, ma Cartabia ha detto alla sottosegretaria che un esponente del governo non può entrare nel merito di un’indagine giudiziaria. “Una posizione istituzionale – sono queste le parole della Guardasigilli – richiede il massimo riserbo sulle vicende giudiziarie aperte”. È la linea, del resto, che ha sempre seguito con ostinazione l’ex Guardasigilli Alfonso Bonafede. Ma che evidentemente non ha insegnato nulla alla Macina.

La giornata

Esplode di buon mattino il caso dell’intervista di Anna Macina, sottosegretaria alla Giustizia in quota M5S, e avvocata pugliese. Che attacca l’avvocata Giulia Bongiorno. Proprio mentre l’Anm, l’Associazione nazionale magistrati, parla a difesa delle toghe di Tempio Pausania che stanno seguendo il caso di Ciro Grillo, figlio del fondatore di M5S, sotto inchiesta con altri tre ragazzi per le violenze plurime e di gruppo contro una ragazza.

In un clima già infuocato le parole di Macina sono benzina sul fuoco. Perché la sottosegretaria, in un’intervista al Corriere della sera, insinua che Giulia Bongiorno, da avvocata della ragazza che ha denunciato il figlio di Beppe Grillo per violenza, possa aver rivelato al leader della Lega Matteo Salvini il contenuto di un video di cui ha parlato lo stesso Grillo, nonché sua moglie e madre del  giovane, come prova della sua innocenza. Nel primo pomeriggio è la stessa sottosegretaria a reagire agli attacchi: “Le mie parole erano, e sono, un invito a sgombrare il campo da equivoci e ambiguità su una vicenda rispetto alla quale non mi sono mai permessa di entrare nel merito ma che non deve essere politicizzata. Sono stupita dal polverone che ne è nato, da parte mia nessuna accusa ma un semplice interrogativo, sorto dopo alcune dichiarazioni a mezzo stampa del senatore Matteo Salvini. Solo la richiesta di chiarezza e trasparenza”.

La Lega

“Abbiamo depositato un’interrogazione al ministro della Giustizia Marta Cartabia, per chiedere se il sottosegretario Anna Macina sia ancora compatibile con l’incarico ricoperto al Ministero e con il mantenimento dlle deleghe assegnatele, alla luce delle gravi dichiarazioni riasciate oggi”. Lo afferma Roberto Turri, capogruppo della Lega in Commissione Giustizia alla Camera annunciando un’interrogazione alla ministra Cartabia.

Il tweet di Costa (Azione) vola nei like

All’attacco di Macina va la Lega che ne chiede le dimissioni, ma il primo a reagire è Enrico Costa, avvocato e responsabile Giustizia di Azione, che già alle 9 chiede le sue dimissioni con un tweet che subito vola nei like. Scrive Costa: “La sottosegretaria M5S alla Giustizia attacca sui giornali l’avvocata della ragazza che ha denunciato il figlio del suo leader e insinua che gli atti siano diffusi dalla difesa per fini politici. La ministra Cartabia, che ha fatto del riserbo il suo stile, la cacci seduta stante”. Subito dopo tocca a Bongiorno e alla Lega reagire con la richiesta di dimissioni.

In silenzio Sisto, ma Forza Italia protesta

Silenzio invece da via Arenula, dove anche il sottosegretario Francesco Paolo Sisto, anche lui avvocato in arrivo dalla Puglia, ed ex responsabile Giustizia di Forza Italia, non commenta le dichiarazioni della collega.

Ma proprio dal suo partito, Forza Italia, arriva invece una pressante richiesta alla Guardasigilli Marta Cartabia perché rimetta in riga la sua sottosegretaria. Il deputato e avvocato Pierantonio Zanettin parla di un intervento “del tutto improprio”. E cita quanto ha scritto oggi su Repubblica Francesco Merlo, e cioè che, come nel caso di Giulia Bongiorno, “non esiste nessun conflitto tra il ruolo di avvocato e quello di parlamentare ed esponente politico”. Da qui la richiesta alla ministra Cartabia “di intervenire con urgenza per sanare questa grave sgrammaticatura istituzionale”.

Perantoni, M5S, “dubbi Macina legittimi”

Al fianco di Macina invece si schiera il presidente della commissione Giustizia Mario Perantoni di M5S che le dà “solidarietà e sostegno” e scrive: “Non vedo alcun motivo che possa giustificare gli attacchi palesemente strumentali di Costa alla sottosegretaria Macina per le domande e i dubbi del tutto legittimi che espone in un’intervista”.

Il silenzio del Pd e la protesta di Italia viva

Nessuna reazione ancora dal Pd. Mentre Costa, con un’interrogazione parlamentare, chiede alla Cartabia cosa intenda fare e se ritiene che l’intervista di Macina “sia compatibile con il mantenimento delle deleghe in via Arenula”. Aperta condanna da Italia viva. Che con la deputata Lucia Annibali, responsabile Giustizia del gruppo, e Gennaro Migliore, sostengono che Macina “ha violato gravemente i suoi doveri istituzionali, perché l’autorità di governo non può intimidire i difensori”. Dopo “l’aggressione di Grillo – scrive Migliore – assistiamo all’aggressione contro un difensore”.

Durissima la reazione di Lucia Annibali: “Prendere posizione pubblicamente su una vicenda giudiziaria ancora in corso è già grave, ma se a farlo è una donna che rappresenta le istituzioni lo è ancor di più. Macina insinua un uso politico degli atti del processo e attacca l’avvocata della ragazza che ha denunciato lo stupro. C’è da chiedersi chi in questa odiosa vicenda stia veramente facendo un uso politico della sua posizione, se non lei, che ha scelto di usare la sua posizione per dare tribuna ad attacchi, quelli sì, politici, senza invece esprimersi con una netta condanna nei confronti del suo leader per le gravi parole pronunciate nel suo video. Chi rappresenta le istituzioni dovrebbe essere in grado guardare agli interessi delle cittadine e dei cittadini più che a quelli del proprio leader”.

L’Anm difende i pm di Tempio Pausania

L’Anm invece prende posizione contro Grillo e il suo video. E scrive che le sue dichiarazioni “sfiduciano il processo”. Mentre “è essenziale per la vita democratica del Paese che i processi, e quelli per violenza sessuale anzitutto, si svolgano al riparo da indebite pressioni mediatiche”. Da qui la difesa dei magistrati di Tempio Pausania che, scrive l’Anm, “sapranno accertare i fatti con serenità ed equilibrio, garantiti dalla propria professionalità, nel rispetto dei diritti di tutti, degli imputati, che devono essere assistiti dalla presunzione di innocenza, e della denunciante, la cui dignità va tutelata”.

(La Repubblica)

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