20 Aprile, 2024
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Molestata e palpeggiata dal bidello: i due episodi di violenza sessuale a scuola raccontati dalla 17enne

Due i casi accertati dall’Autorità Giudiziaria. A finire ai domiciliari, accusato di violenza sessuale, un collaboratore scolastico di 62 anni

Era già stata molestata sessualmente quando frequentava il terzo anno dell’istituto superiore a cui era iscritta nell’VIII Municipio. Tornata a scuola in presenza lo scorso mese di settembre si è ritrovata davanti il suo incubo che l’ha nuovamente palpeggiata. La giovane vittima ha poi trovato il coraggio di denunciare l’accaduto incastrando il collaboratore scolastico, trovando anche la forza di girare un video con il telefono cellulare.

Sono questi gli elementi che emergono dalle carte attraverso le quali vengono ricostruite le violenze sessuali perpetrate da un collaboratore scolastico di un istituto dell’VIII Municipio, un 62enne italiano, poi arrestato con le accuse di violenza sessuale su una minorenne, con l’aggravante di aver commesso il reato all’interno di un istituto di istruzione, con abuso dei poteri.

Il primo episodio

Ma andiamo per gradi. L’incubo per la ragazza aveva cominciato a prendere corpo nell’anno scolastico 2018/2019, quando la giovane frequentava il terzo anno della scuola superiore. In quel caso, dopo essere andata nei bagni della scuola la minorenne si rivolse al bidello per farsi dare della carta igienica. Una occasione ritenuta ‘ghiotta‘ dall’uomo che, nel tragitto per andare allo sgabuzzino al primo piano, approfittando dell’assenza di altre persone nel corridoio,  le chiedeva di fargli toccare il seno e, contestualmente, allungava una mano per toccarglielo.

Il secondo episodio di violenza

Un episodio grave ma isolato. Poi lo scoppio della pandemia e le lezioni a distanza, sino al settembre del 2020 quando gli studenti sono potuti rientrare a scuola in presenza. Un ritorno che per la studentessa si è trasformato in un nuovo incubo con il collaboratore scolastico che, non pago, ha abusato ancora della 17enne poco dopo il rientro nell’istituto scolastico.

Abusi sessuali subiti sulla porta del bagno poi raccontati dalla ragazza al fidanzato, ad un amico e ad un insegnante di fiducia. Infine al dirigente scolastico che, successivamente ha denunciato l’accaduto alla polizia. Un racconto dettagliato, fornito dall’adolescente agli investigatori del commissariato Colombo di polizia, diretto da Isea Ambroselli, alla presenza del pubblico ministero.

Una violenza subita dalla giovane mentre stava andando in bagno dove ha poi trovato il collaboratore scolastico ad attenderla sulla porta. Arrivata sulla soglia il bidello l’ha molestata strusciandosi contro il suo corpo. Poi ha allungato le mani e le ha sfiorato le parti intime.

Scossa la ragazza ha quindi chiesto al bidello cosa stesse facendo con lo stesso che ha minimizzato l’episodio. Poi la fuga con la giovane raggiunta da un amico prima e dal fidanzato poi a cui ha raccontato l’accaduto. Da qui la denuncia che ha portato gli inquirenti a ricostruire l’accaduto accertando i due abusi subiti, quello dell’anno scolastico 2018/2019 e quello del 20 settembre dello scorso anno.

Cosa scrive il giudice nell’ordinanza

Come scrive il Giudice per le Indagini Preliminari nell’ordinanza con la quale è stato disposto l’arresto del bidello: “La coerenza e univocità” dei fatti evidenziano “in modo inconfutabile le verificazioni degli accadimenti ascrivibili all’indagato che ha, consapevolmente, in modo reiterato quasi sistematico, commesso abusi sessuali sull’alunna minore di anni 18. Abusi che pur arrestandosi nel mero toccamento di zone erogene sono comunque inquadrabili nell’art 609 bis cpp, aggravata dalle circostanze di aver abusato sessualmente di una ragazza minore di anni 18 e di aver commesso il fatto all’interno di un istituto di istruzione“.

Come si legge ancora nell’ordinanza, “sono concreti ed attuali i rischi di recidiva atteso che le condotte ascrivibili al 62enne, reiterate nel tempo, appaiono seriamente pericolose per la serenità, l’integrità psicologica e la sicurezza della minore coinvolta e, con elevate probabilità, potrebbero essere ulteriormente ripetute nel tempo anche nei confronti di altre alunne minori, atteso che, sotto il profilo motivazionale, tali comportamenti, nella generalità dei casi trovano origine in un profilo sessuale compulsivo, difficilmente contenibile per mezzo di uno sforzo di volontà“. L’indagato inoltre “non ha mostrato alcuna remora neanche a fronte di un perentorio rifiuto da parte della minore, reiterando le richieste sessuali“.

Terminati gli accertamenti la polizia ha poi notificato l’ordinanza della misura cautelare degli arresti domiciliari, disposta il 16 aprile scorso dal Tribunale di Roma – Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari, nei confronti del 62enne.

Il collaboratore scolastico dovrà rispondere di violenza sessuale su minore degli anni 18, con l’aggravante di aver commesso il reato all’interno di un istituto di istruzione, con abuso dei poteri.

(Mauro Cifelli – RomaToday)

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