29 Marzo, 2024
spot_imgspot_img

Il Coronavirus cancella l’imprenditoria di Roma: in un anno 1851 imprese in meno

Le nuove imprese nell’area metropolitana di Roma durante la pandemia, l’indagine CNA di Roma ha verificato un netto calo delle imprese

Il coronavirus frena drasticamente le imprese della Capitale. un’indagine condotta dal Cna di Roma ha verificato il forte impatto del virus sull’imprenditoria. “La pandemia – dichiara Stefano Di Niola, Segretario della CNA di Roma- ha avuto un effetto devastante sull’iniziativa imprenditoriale della Capitale. 1851 imprese in meno, questo è il saldo tra nuove imprese e imprese cessate nei primi nove mesi del 2020 nella provincia di Roma”.

I dati e i settori

Lo riportano i dati di Movimpresa analizzati dalla CNA di Roma in collaborazione con SWG. Il 2020 è stato indubbiamente caratterizzato dagli impatti che l’emergenza Covid-19 ha avuto sulla popolazione e sulle imprese a livello mondiale, complessivamente nei primi tre trimestri dell’anno 2020 , secondo i dati di Movimprese in Italia sono nate 220.906 imprese e ne sono cessate 231.619 con “un saldo negativo che si è accumulato soprattutto nel primo e nel terzo trimestre dell’anno e che ha riguardato soprattutto alcuni settori specifici”. Rispetto allo stesso periodo del 2019, infatti sono nate 241 imprese in meno (-37%) nel settore alloggio e ristorazione, 122 in meno in agricoltura (-34%) e 795 in meno nel commercio (-29%).

Una riduzione in linea con il dato osservato a livello nazionale e che mostra tutta la difficoltà del costituire nuove imprese nell’anno della pandemia. Per quanto il dato romano rimanga leggermente migliore di quello nazionale, la voglia di fare impresa, che era rimasta stabile tra la fine del 2010 e la fine del 2019, con il 2020, scende di quasi venti punti. “Energie imprenditoriali piegate e scoraggiate da una pandemia che ha messo in ginocchio diversi settori. – dice il segretario di CNA di Roma– Per questo chiediamo con forza a Comune, Regione e Governo provvedimenti per le imprese esistenti, incremento dei sostegni, pace fiscale e congelamento dei mutui, e misure che possono incoraggiare la nascita di nuove imprese”.

Intervista agli imprenditori romani

Per comprendere meglio i vissuti e le attese dei nuovi piccoli imprenditori romani, ne sono stati intervistati una ventina per farsi raccontare il loro 2020. Paure, speranze e bisogni sono sintetizzati in 12 storie che aiutano a comprendere la varietà delle situazioni e a comprendere le necessità di chi non si vuole arrendere.

Storie diverse e percorsi differenti, tutti però caratterizzati dalla stessa problematica, il covid che ha fermato di netto i loro progetti. Tutte le esperienze devono però essere considerate al netto di alcuni fattori comuni: come il peso delle strutture ovvero “chi deve fare i conti con una struttura fisica parte nettamente svantaggiato. Il tassametro delle spese fisse continua a correre, mentre le entrate calano radicalmente. Tutto ciò che è materiale e che ha sempre rappresentato un rifugio e un punto di forza, ora diviene ingombro e costo”. Le capacità di ripensarsi e riprogrammare, in pochi mesi il mondo è cambiato profondamente.

Sono cambiati i clienti e le loro esigenze. “Nuovi bisogni con cui fare i conti che possono rappresentare nuove possibilità, ma che per essere affrontate hanno bisogno di velocità di pensiero e di realizzazione, della capacità di ripensare spazi, servizi e risorse”. La necessità di non sentirsi abbandonati: “molti degli imprenditori che abbiamo intervistato stanno affrontando la situazione con grinta, alcuni con disperazione. Tutti hanno bisogno di non sentirsi soli.”

Infine Regole chiare. “Nei momenti di difficoltà c’è sempre qualcuno che cerca soluzioni facili, aggirando le regole e facendo concorrenza sleale. In un momento come questo, non è sopportabile. Le regole siano chiare e valide per tutti e si colpisca forte chi non le rispetta ed approfitta di questi momenti per vendere sottocosto o per fornire materiali scadenti e non certificati”. Storie di artigiani, commercianti, ristoratori e albergatori in attesa di una ripartenza.

(RomaToday)

Ultimi articoli