28 Marzo, 2024
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Salvini sarà processato a Palermo per il caso Open Arms

Il leader della Lega rinviato a giudizio per sequestro di persona. La prima udienza in Tribunale il 15 settembre

Il leader della Lega, Matteo Salvini, è stato rinviato a giudizio nel caso Open Arms. Il processo comincerà il prossimo 15 settembre davanti alla seconda sezione del tribunale di Palermo. 

“La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”. Articolo 52 della Costituzione. Vado a processo per questo, per aver difeso il mio Paese? Ci vado a testa alta, anche a nome vostro. Prima l’Italia. Sempre”, ha commentato Salvini sui suoi profili social.

“Siamo felici – ha scritto su Twitter Open Arms – per tutte le persone che abbiamo tratto in salvo durante la #Missione65 e in tutti questi anni. La verità del #Med è una, siamo in mare per raccontarla”. “Violare un diritto fondamentale come quello della protezione degli esseri umani in mare per fare propaganda politica, e’ vergognoso e mi fa male come soccorritore. E’ importante che si vada avanti, e’ assurdo che nel 21mo secolo si sia accettato di mettere in discussione la protezione della vita e della dignita’ delle persone”. ha affermato Oscar Camps, fondatore di Open Arms. “Che il processo – aggiunge – sia l’occasione per giudicare un pezzo di storia europea e per rimettere al centro i principi democratici su cui si fondano le nostre costituzioni”

L’udienza preliminare non deve valutare se sussiste o meno la responsabilita’ penale dell’imputato, ma se vi sono elementi sufficienti a sostenere l’accusa in giudizio e non ci sono elementi per decidere un proscioglimento. E – a quanto si apprende – secondo il gup gli elementi per un proscioglimento non c’erano.

“E’ una decisione dal sapore politico, piu’ che giudiziario”, ha aggiunto Salvini fuori dall’aula bunker. “Passare per sequestratore – ha sottolineato – proprio no, e’ ridicola solo l’idea. Mi spiace per i miei figli perche il papa’ dovra’ spiegare loro che non rischia la galera. Poi cristianamente sopporto.  Se avessi qualcosa da temere sarei preoccupato. Ma ho difeso la patria. Io non ero un cittadino normale ma un ministro che si occupa di pubblica sicurezza. Ho fatto quello che ho fatto con orgoglio”.

Le parti civili si sono dette “estremamente soddisfatte”. “Le contestazioni che sono state mosse dal Tribunale dei ministri – ha detto Daniela Ciancimino di Legambiente – hanno passato, come noi ritenevano, il vaglio dell’udienza preliminare. L’approfondimento dibattimentale rappresenta un passaggio importante per il nostro Paese. La difesa dei diritti umani, dei piu sofferenti e dei migranti non puo’ essere violata per ragioni di interessi politici o per un mero braccio di ferro con l’Europa”.

A Salvini è giunta la “totale solidarieta’” di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia “E’ scioccante – ha detto Meloni – che venga mandato a processo chi da ministro dell’Interno ha fatto solo quello che il suo mandato gli imponeva di fare: difendere i confini della Nazione e combattere l’immigrazione clandestina di massa. A Matteo il mio abbraccio sincero”.

(Agi)

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