Le nuove linee guida stilate dal comitato di garanzia del Movimento valgono per tutti gli eletti pentastellati, compresi i portavoce. Altri mille euro dovranno essere pagati al partito per i servizi della piattaforma che sostituirà Rousseau
Mille e cinquecento euro al mese. A tanto ammonta la quota che, a partire da questo mese di aprile ogni parlamentare del Movimento 5 Stelle dovrà versare su un conto dedicato. Cambiano, in sostanza, le regole delle restituzioni, ma oltre ai 1500 euro in questione, ogni eletto “dovrà versare una quota mensile pari a minimo mille euro al Movimento 5 Stelle per il mantenimento delle piattaforme tecnologiche, Scudo della Rete, comunicazione e altre spese generali di funzionamento”. I contributi andranno quindi a pagare i servizi offerti dalla nuova piattaorma che sostituirà quella dell’associazione Rousseau.
A stabilire le linee guida è il Comitato di garanzia dei pentastellati, una sorta di nuovo codice etico relativo al trattamento economico del Movimento. Secondo quanto si legge sul documento, “ogni parlamentare dovrà indicare l’indennità percepita e ogni altro importo di altre cariche” pubblicando la cifra su un apposito portale e allegando anche i relativi cedolini. Lo stesso varrà anche per gli eletti nei consigli regionali.
Documento M5S
linee guida pdf
(La Repubblica)