29 Marzo, 2024
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Presunta corruzione a scuola, la dirigente del ministero accusata tenta il suicidio: è gravissima

Si è lanciata dal secondo piano G. B., sconvolta dalla perquisizione del giorno prima. Era stata accusata di essere a libro paga di uno psicoterapeuta-imprenditore: “Negli anni ha intascato 680 mila euro, usava la sua carta di credito”. I collaboratori: “Una persona onesta e sempre attenta agli studenti più in difficoltà”

 Ha tentato il suicidio G. B., 47 anni, alta dirigente del ministero dell’Istruzione accusata di corruzione. Sconvolta dalla perquisizione di ieri mattina, ha tentato di togliersi la vita lanciandosi dal secondo piano di un palazzo di Roma. E’ gravissima al Policlinico Gemelli: fratture multiple alla colonna vertebrale e al bacino, alle gambe e alle costole. L’operazione, durata tre ore, per ora non ha sciolto la prognosi riservata.

Entrata nelle stanze delle decisioni con Stefania Giannini, poco amata per la sua indipendenza da Lucia Azzolina, caricata di responsabilità da Patrizio Bianchi, ministro con il quale ha proseguito nel ruolo di capo del Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, in queste ore G. B. era stata indagata per corruzione.

Il presunto corruttore, si legge nel decreto di perquisizione della Procura di Roma, è indicato in Federico Bianchi di Castelbianco, 69 anni, psicoterapeuta romano, editore dell’agenzia Dire, presidente dell’Ido, l’Istituto di ortofonologia che a Roma si è specializzato in autismo e disabilità dell’infanzia e dell’adolescenza. Il decreto consegnato dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria sostiene che la dirigente pubblica aveva ricevuto indebitamente “per l’esercizio delle sue funzioni somme di denaro e utilità per sé o per terzi per complessivi 679.776,65 euro”. Regali e benefit, era l’accusa, elargiti o promessi. Secondo gli investigatori, coordinati dal pm Carlo Villani, la donna avrebbe avuto in uso anche la carta di credito dell’imprenditore, conosciuto da vent’anni. E l’avrebbe utilizzata.

Che cosa avrebbe guadagnato, lo psicoterapeuta Bianchi, da questo rapporto con una funzionaria dell’Istruzione? L’uomo, socio e amministratore di fatto della Com.e, Comunicazione ed editoria srl, secondo l’accusa avrebbe ottenuto almeno due affidamenti, ciascuno di 39.950 euro, da parte del ministero dell’Istruzione con decreti a firma della stessa dirigente e tramite “l’indispensabile intermediazione e supporto” di Valentina Franco, “consapevole del pactum sceleris”.

Ieri gli investigatori avevano perquisito la casa romana di G. B. e l’ufficio di Viale Trastevere nonché una soffitta nella sua disponibilità. Le avevano sequestrato telefonino e pc. Ne era rimasta scioccata. Quindi, la Finanza aveva setacciato gli uffici al ministero di sei collaboratori e l’abitazione e i luoghi di lavoro di Federico Bianchi.

L’ingresso nell’istruzione pubblica dello psicoterapeuta-imprenditore nelle ultime stagioni era stato rapido. Le sue strutture offrivano consulenze a diversi sportelli psicologici scolastici, lui rispondeva in prima persona a presidi che si erano rivolti al ministero, dove era di casa. Bianchi di Castelbianco dominava con piglio aggressivo convegni sul tema disabilità ed era entrato nelle ultime stagioni nella questione dei plusdotati, questione entrata all’interno dei cosiddetti Bisogni educativi speciali (Bes).

I vertici dell’Istruzione sono sorpresi delle accuse e addolorati per le conseguenze, frastornati i collaboratori di G. B. Hanno una certezza: “La nostra dirigente è una persona onesta e sempre vicina agli ultimi della scuola”. In Viale Trastevere è conosciuta come una donna di Stato generosa e appassionata. Ha gestito tutte le fasi per la consegna di tablet e pc in piena pandemia e, di fronte a segnalazioni specifiche, si adoperava in prima persona per far arrivare risorse e device. E’ sempre stata in prima fila nell’allestimento della nave della legalità per ricordare la strage di Capaci e lo scorso 14 settembre aveva organizzato l’arrivo a Vo, epicentro italiano della prima ondata della pandemia, del presidente della Repubbica, Sergio Mattarella. Nelle ultime settimane aveva ricevuto dal ministro l’incarico di commissario dell’Ufficio scolastico regionale della Calabria (insieme al capo dipartimento del ministero, Stefano Versari) dopo l’emersione di una vicenda di corruzione, con mercimonio di titoli e attestati, per la quale era stata sollevata dall’impegno la direttrice generale Maria Rita Calvosa.

Federico Bianchi oggi ha detto: “Andiamo cauti, si sta parlando di due bandi Mepa, il mercato della pubblica amministrazione, da 39.950 euro ai quali ho dato seguito con la realizzazione dei progetti richiesti. La realtà dei fatti sarà accertata”.

Lo psicoterapeuta è stato contestato più volte per il suo approccio pedagogico e clinico ai temi del sostegno. Insieme alla dirigente pubblica, era intervenuto in diverse emergenze scolastiche del Paese. Dopo il crollo di Ponte Morandi, aveva raggiunto con viatico ministeriale la scuola San Giovanni Bosco di Campomorone, entroterra di Genova, la stessa che aveva visto crescere Samuele Robbiano, il bimbo di 8 anni morto nella tragedia del viadotto autostradale. Diversi genitori avevano contestato quell’intervento e l’accordo sancito dalla dirigente scolastica.

(La Repubblica)

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