La bozza della proposta potrebbe essere presentata giovedì al Governo per un primo confronto alla Conferenza Stato-Regioni
Da una parte si lavora a una revisione dei parametri per valutare il rischio epidemiologico, inserendo qui il calcolo delle vaccinazioni dei cittadini più fragili. Dall’altra a dei protocolli unitari per la riapertura delle attività economiche, sportive, culturali, ricreative. Sono i due binari su cui un gruppo di coordinamento delle Regioni sta lavorando in vista della Conferenza Stato-Regioni di giovedì prossimo. Una prima bozza da presentare al governo per ritornare alla colorazione tricolore o quadricolore (bianco, giallo, arancione e rosso) della cartina d’Italia e a un ritorno graduale alla normalità seppur condizionata da distanze e mascherine.
Ai microfoni di TgCom24 è la ministra degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, a dire che “maggio sarà il mese delle riaperture di tutte le attività economiche. Non dobbiamo deragliare all’ultimo miglio e non dobbiamo essere troppo pessimisti, dobbiamo essere fiduciosi. Tutti i ministeri sono al lavoro per i protocolli per far ripartire anche gli eventi, le fiere e il turismo”. Così pure il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri: “Consolidando i dati,
scendendo largamente sotto un’incidenza di 180 casi ogni 100mila abitanti, dal 1 di maggio si potrà tornare a una colorazione più tenue delle Regioni. Riaprendo progressivamente di settimana in settimana nel mese di maggio, fino ad arrivare ai primi di giugno con una riapertura ‘modello inglese'”. Mentre il sottosegretario all’Economia Claudio Durigon, e non solo lui, preme per accelerare a fine aprile.
Il toto-data punta sul 2 maggio ma l nodo potrebbe essere sciolto a breve a sentire il parziale annuncio del ministro allo Sviluppo Economico. Giancarlo Giorgetti: “La decisione sulle riaperture sarà presa probabilmente la prossima settimana dal Consiglio dei ministri”.
Sul cronoprogramma che tutti, dagli esercenti ai governatori ai sindaci, invocano pesa l’incognita vaccini con l’ultimo stop alla distribuzione e all’utilizzo di Johnson&Johnson in Europa e quindi in Italia deciso dall’azienda dopo la sospensione cautelativa negli Usa in seguito ad alcuni casi di trombosi (al momento 6 episodi su 7 milioni di somministrazioni).
Le Regioni però ci credono, o almeno ci provano. Sui ristoranti l’ipotesi sarebbe quella di riaprire a pranzo e a cena, spostando le lancette del coprifuoco dalle 22 a mezzanotte e sfruttando gli spazi all’aperto. Sarebbero penalizzati i locali che non possono sfruttare grandi dehors, ma dall’altro lato, afferma Coldiretti, si salverebbero pure 24 mila agriturismi. L’idea “convince molto” anche il ministro della Salute Roberto Speranza che a Porta a Porta dice: “Credo che la stagione che sta arrivando potrà aiutarci a recuperare alcune attività all’aperto”.
Parallelamente, si prevede anche una regolamentazione della ripartenza di cinema, teatri e musei. E delle palestre, probabilmente con allenamenti individuali, o almeno questo è l’orientamento delle Regioni. “Siamo al lavoro sia sui sostegni che sulla ripartenza” dice la sottosegretaria con delega allo Sport Valentina Vezzali, che esulta dopo l’ok del governo per la presenza di pubblico agli Europei per il 25% della capienza massima. Non un via libera sugli stadi, precisa Vezzali, ma un segnale simbolico per il futuro.
Prematuro invece ipotizzare il via libera alle discoteche a cui lo scorso anno fu dato il via libera il 15 giugno, poi slittato al 14 luglio. Resta invece l’idea di far tornare in classe tutti gli alunni in presenza almeno per l’ultimo mese di scuola. “Penso che abbiamo ancora poche settimane da qui alla fine dell’anno scolastico e io auspicherei di investire ancora un pezzo di questo tesoretto sulla scuola ma è una valutazione che dobbiamo ancora compiere” sottoliena ancora Speranza.
(La Repubblica)